"Quella dei rifiuti è
un'emergenza che necessita di soluzioni immediate. Rispetto
all'agenda europea, la Sicilia è in forte ritardo, e ogni giorno
che passa si misura in tonnellate di rifiuti che conferiscono in
discariche al collasso, contando su deroghe non certo risolutive
ma con l'unico effetto di rinviare un rimedio a una situazione
non più sostenibile". Lo afferma Giovanni La Via,
europarlamentare Ap/Ppe.
"La nostra regione - aggiunge - paga il prezzo di una mancata
volontà politica che non ha responsabili in una precisa
amministrazione ma nella pigra gestione dei governi regionali
che si sono succeduti nel tempo, convinti che le discariche
fossero la panacea, sottovalutandone le conseguenze nonché i
rischi per l'ambiente e la salute degli abitanti. Che la
Sicilia, per partire da un dato basilare e sintomatico, con la
raccolta differenziata sia ferma al 13%, la dice lunga".
Per La Via "serve una strategia complessiva a lungo termine,
che tenga in considerazione il recente accordo trovato a
Bruxelles tra Parlamento e Consiglio in materia di economia
circolare". "La riforma delle direttive sui rifiuti - ricorda
l'eurodeputato - prevede infatti obblighi precisi in materia di
prevenzione nella generazione di rifiuti, e fissa al 10% la
quota massima di rifiuti che possono essere smaltiti in
discarica entro il 2035. Obiettivi che dovranno essere recepiti
da tutti gli Stati membri e che richiedono uno sforzo
programmatico da parte della nostra Regione, che - conclude La
Via - deve aprire una nuova pagina, che inizi con
l'individuazione di una strategia in linea con la nuova
normativa europea".
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