Una regolamentazione più
rigorosa delle emissioni delle centrali di energia a carbone e
l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili potrebbero
ridurre le morti premature da inquinamento causate da questo
tipo di impianti da 22.900 a 2.600 l'anno in tutta l'Ue. E' il
risultato dello studio 'Lifting Europe's Dark Cloud', dedicato
ai rischi da esposizione alle emissioni da impianti a carbone e
pubblicato da un gruppo di ONG ambientaliste europee (EEB, Heal,
WWF, CAN e Sandbag).
Secondo lo studio, che presenta schede di approfondimento per
ogni paese Ue, oggi in Italia ci sono 620 morti premature l'anno
a causa dell'inquinamento prodotto dalle centrali a carbone in
attività. Il rapporto conta anche le patologie collegate, che
costano circa 1,7 miliardi al sistema sanitario nazionale.
Limiti più stringenti sulle emissioni di ossidi di azoto,
polveri e anidride solforosa e l'impiego di nuove tecniche,
sostiene il documento, ridurrebbero il numero di vittime a 120 e
i costi per il sistema sanitario a 340 milioni l'anno.
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