E' possibile che la Commissione
Ue prenda tempo e rinvii a dopo l'estate la decisione su Opal,
che ha chiesto di aprire al 100% i suoi tubi ai flussi di
Gazprom, contro l'attuale 50%. Il gasdotto è infatti quello che
porta nell'Europa centrorientale il gas russo pompato in
Germania attraverso il Nord Stream, sul cui raddoppio la maggior
parte dei Paesi Ue è contraria e Bruxelles è molto scettica e
sta ugualmente prendendo tempo. "Confermo che abbiamo ricevuto
la richiesta del regolatore tedesco per l'energia, ora abbiamo
due mesi di tempo per valutarla", ha detto la portavoce
all'energia dell'esecutivo comunitario. Secondo quanti riferito
da fonti Ue all'ANSA, però, è "molto probabile" che Bruxelles
decida di fare uso di una clausola che le consentirà, una volta
scaduti i due mesi verso metà luglio, di rinviare la decisione
di altri due mesi, quindi verso metà settembre, con il pretesto
di "approfondire" ulteriormente la situazione. La Commissione
Ue, infatti, "non ha cambiato posizione sul Nord Stream 2",
ritenendolo un progetto non strategico, anzi contrario agli
obiettivi dell'Unione dell'energia, in quanto aumenta la
dipendenza da una stessa fonte e per di più dalla stessa rotta.
"La Germania si sta rendendo conto che non può andare contro la
Commissione Ue e la maggior parte degli altri Paesi europei,
perché questa è una decisione politica e non commerciale", hanno
spiegato le fonti, assicurando che "quel che è certo è che
niente verrà costruito se non ci sarà chiarezza legale" sul
raddoppio del gasdotto, che deve rispettare le regole Ue del
terzo pacchetto energetico su unbundling, accesso e tariffe.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA