BRUXELLES - Quasi tre quarti dei rifiuti elettrici ed elettronici generati ogni anno da ciascun cittadino in Italia finisce in canali di raccolta spesso fuorilegge. E' questo l'allarme lanciato oggi a Bruxelles da Ecodom, uno dei principali consorzi di recupero italiani, in un convegno del WeeeForum, l'organizzazione che riunisce 39 consorzi che si occupano di recupero e di riciclo di rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) in Europa.
Secondo i dati dell'indagine realizzata per Ecodom da United Nations University, in collaborazione con Ipsos e con il Politecnico di Milano, a fronte di una quantita' di Raee generati in Italia pari a circa 16,3 Kg per abitante, solo poco piu' di un quarto (4,29 kg) viene consegnato ai sistemi collettivi istituiti dai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Troppe lavatrici, forni, ma anche piccoli elettrodomestici e apparecchi informatici, che hanno un contenuto di materie prime economicamente rilevante, finiscono in sistemi ''gestiti da soggetti che a volte non sono neppure in possesso delle necessarie autorizzazioni, che spesso non si curano dell'impatto ambientale della loro attivita' e che non rendicontano mai alle autorita' le quantita' di Raee trattate'' denuncia Ecodom.
Nei prossimi mesi, con il recepimento della nuova direttiva Ue, ''il nostro Paese avra' una straordinaria opportunita' per definire un sistema di gestione dei Raee piu' efficiente ed efficace - afferma Giorgio Arienti, Direttore di Ecodom - basato su una collaborazione piu' stretta tra i soggetti che effettuano la raccolta di questi rifiuti (enti locali e distributori) e i sistemi collettivi, come Ecodom, responsabili di un corretto trattamento dei Raee.