STRASBURGO - In Polonia non esistono centri anti stupro e i medici non hanno le conoscenze necessarie per effettuare gli esami medici e forensi delle vittime che, se rimaste incinta, incontrano difficoltà nell'accedere all'interruzione di gravidanza. Questi sono solo alcuni dei problemi che il Grevio, l'organo del Consiglio d'Europa deputato a monitorare il rispetto della Convenzione d'Istanbul da parte degli Stati, descrive nel rapporto su come la Polonia sta prevenendo e lottando contro la violenza nei confronti delle donne.
Questa è la prima valutazione del Paese e analizza la situazione fino al 22 giugno scorso. Il Grevio elenca una serie di misure urgenti che le autorità polacche devono prendere. Innanzitutto Varsavia deve adottare politiche e programmi e creare servizi per le vittime di stupro e violenza sessuale, stalking, molestie sessuali, mutilazioni genitali e matrimoni forzati.
Strasburgo ha identificato anche una serie di problemi nella prevenzione e lotta alla violenza domestica, che vanno dalle indagini abbandonate, alla richiesta di un numero elevato di prove durante i processi, ma anche gli ordini di allontanamento, e il fatto che le donne che dicono di aver subito violenza dal partner sono accusate di "non collaborazione" durante le cause di divorzio.