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Sassoli, serve politica europea per l'immigrazione

Sassoli, serve politica europea per l'immigrazione

Von der Leyen, Ue sarà unita e manterrà linea

03 marzo 2020, 17:59

Redazione ANSA

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Sassoli, serve politica europea per l 'immigrazione © ANSA/AFP

BRUXELLES - "Noi abbiamo una necessità di rafforzare una politica comune per l'immigrazione europea e sono molto colpito dal fatto che tanti governi continuino a non esserne consapevoli. Se un anno e mezzo fa si fosse dato retta al Parlamento europeo e si fosse proceduto ad una riforma del Trattato di Dublino probabilmente noi oggi non saremmo in queste condizioni". Così il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. "Per il parlamento europeo chi arriva in Grecia, o in Italia, Malta, Spagna, arriva in Europa", ha aggiunto.

"In Grecia sono presenti tanti minori, migliaia di minori, minori non accompagnati, e io penso che un impegno che voglio prendere ma insieme alle altre istituzioni è quello di avere una strategia per i minori non accompagnati. Dobbiamo custodirne il futuro, proteggerne il futuro e credo che su questo l'impegno dei governi europei debba essere più forte di quello che è stato fino ad adesso, anche in generosità" ha detto David Sassoli. "Spesso le politiche di alcuni governi europei sono state improntate non alla generosità ma al proprio interesse", ha aggiunto.

"L'Europa non sarà ricattata dalla Turchia. Siamo pronti a sostenere" Ankara nell'affrontare il suo problema con i profughi, e trovare una soluzione alla Siria, ma non in queste circostanze. Il mio dovere è difendere la sovranità della Grecia" e "le frontiere dell'Unione europea". Così il premier greco Kyriakos Mitsotakis.

Quello attuale "non è più un problema di profughi, è un chiaro tentativo da parte della Turchia, di usare disperati, per promuovere la sua agenda geopolitica e per distogliere l'attenzione dall'orribile situazione in Siria. Le decine di migliaia di persone che hanno cercato di entrare in Grecia nei giorni scorsi non venivano da Idlib, sono stati a lungo in Turchia in sicurezza e molti di loro parlano il turco", ha affermato il premier greco. Mitsotakis ha anche evidenziato come in passato l'Ue non sia stata all'altezza di affrontare la sfida migratoria, auspicando che questa sia invece una "sveglia per l'Europa".

"Chi cerca di mettere alla prova l'unità dell'Europa resterà deluso. Manterremo la linea e la nostra unità prevarrà. E' tempo per un'azione concertata e per il sangue freddo. La Turchia non è un nemico e le persone non sono mezzi per raggiungere un obiettivo. Grazie alla Grecia per essere il nostro scudo". Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa con i presidenti delle altre istituzioni europee ed il premier greco Kyriakos Mitsotakis, in una visita alla frontiera greco-turca.

"Siamo venuti qui per esprimere un sostegno per quello che avete fatto con i vostri servizi di sicurezza, con i vostri team ed il vostro governo negli ultimi giorni. Le frontiere greche sono le frontiere europee, questo è fondamentale e da ricordare", ha ribadito il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. "Noi siamo assieme perché riteniamo che la protezione delle frontiere sia fondamentale", ma anche "fondamentale agire in modo proporzionato e mostrare rispetto per dignità umana e diritto internazionale".

"La Grecia è lo scudo dell'Ue ed il garante della stabilità dell'intero continente" e "come presidenza di turno del Consiglio dell'Ue siamo venuti per esprimere solidarietà al governo greco, ma anche per dimostrare la nostra determinazione comune ad aiutare la Grecia a dare una risposta a questa nuova potenziale crisi migratoria" ha dichiarato il premier croato Andrej Plenkovic, in una conferenza stampa con i tre presidenti delle istituzioni Ue ed il premier greco Kyriakos Mitsotakis, oggi alla frontiera greco-turca. Plenkovic ha "lodato" Atene per aver "difeso" le frontiere dell'Ue impedendo l'arrivo di "migranti illegali". "Le buone relazioni tra l'Ue e la Turchia dipendono da ciascuno di noi - ha aggiunto Plenkovic -. Cercheremo di trovare una soluzione politica e diplomatica per allentare questa situazione".

 

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