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Bilancio Ue: vertice straordinario leader dei 27. Conte: 'Lontani da compromesso su bilancio Ue'

Bilancio Ue: vertice straordinario leader dei 27. Conte: 'Lontani da compromesso su bilancio Ue'

Paesi frugali evitano bilaterale, in 4 da Michel

BRUXELLES, 21 febbraio 2020, 15:14

Redazione ANSA

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Bilancio Ue: vertice straordinario leader dei 27. Conte: 'Lontani da compromesso su bilancio Ue ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - I falchi dei Paesi del nord contro le colombe del Mediterraneo, ma non solo. Le geometrie delle alleanze sullo scacchiere del vertice straordinario dei 27 leader riuniti in una trattativa fiume per decidere come sarà il bilancio europeo dal 2021 al 2027 sono più variabili del cielo di Londra. Perché ogni Paese al tavolo ha interessi propri da difendere, e anche se i temi a grandi linee coincidono, i motivi e le spinte sono diversi. In più, a questo giro, a complicare l'esercizio già tradizionalmente difficile c'è anche il buco di 70 miliardi lasciato dalla Brexit. Un mal di testa che il presidente del Consiglio, Charles Michel, ha deciso di affrontare di petto, mettendo sul tavolo una proposta da 1.095 miliardi di euro - una posizione di compromesso tra le indicazioni emerse - pari all'1,074% del Pil Ue. Un'ipotesi "deludente" per lo spagnolo Pedro Sanchez, "poco ambiziosa" per il francese Emmanuel Macron, "priva delle risorse adeguate" per Giuseppe Conte, "insoddisfacente" per la cancelliera Angela Merkel.

Gli incontri tra i leader, all'undicesimo piano del Consiglio europeo, proseguono con ritmi frenetici. Dopo bilaterali e contatti i presidenti di Commissione e Consiglio valutano alcune "ipotesi di compromesso", secondo quanto si apprende.

I negoziati del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, per arrivare ad un compromesso proseguono. Ora incontra i leader dei Paesi Visegrad, il polacco Mateusz Morawiecki, il ceco Peter Pellegrini, lo slovacco Andrej Babis, e l'ungherese Viktor Orban.

"Oggi ho avuto intense trattative col presidente" Charles Michel "con gli altri capi di governo dei quattro 'Paesi frugali', Emmanuel Macron e la cancelliera Angela Merkel. Ho una visione chiara degli interessi dei contribuenti e spero in un buon risultato per l'Austria e l'Europa" ha scritto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, su Twitter.

"Siamo lontani da una prospettiva di compromesso. Crediamo nelle linee programmatiche e per perseguire le politiche Ue occorrono strumenti adeguati. Una concezione frugale dell'Europa non ci sta bene" ha affermato in mattinata il premier Giuseppe Conte a margine del Consiglio parlando della discussione sul bilancio Ue. Il premier ha appena concluso una bilaterale con l'omologo spagnolo, Pedro Sanchez, sul bilancio europeo e poi con il premier olandese Mark Rutte, che ha chiesto di incontrarlo, sul bilancio europeo. Conte ha anche partecipato alla riunione degli amici della coesione.

Nella notte i quattro 'Paesi frugali' - Austria, Danimarca, Olanda e Svezia - hanno evitato la bilaterale col presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, preferendo una riunione a cinque, per evitare possibili tentativi di spaccare il fronte. Secondo quanto ricostruito da fonti diplomatiche europee, passata la mezzanotte, finito l'incontro tra lo spagnolo Pedro Sanchez e Michel, nella stanza è entrato lo svedese Stefan Lofven, ma trascorsi pochi minuti si sono aggiunti anche l'austriaco Sebastian Kurz, l'olandese Mark Rutte, e la danese Mette Frederiksen. 

"Se alcuni Paesi provano a dettare il risultato non se ne esce, se vogliamo raggiungere un accordo dobbiamo essere flessibili per ottenere il consenso di tutti, anche se a questo punto mi sembra difficile raggiungere un accordo oggi". Così Sanna Marin, primo ministro della Finlandia. "Anche noi pensiamo che il livello totale del bilancio sia troppo alto, ma la Finlandia è sempre orientata al compromesso, è importante che tutti si rendano conto che serve un compromesso"

Decisamente "inaccettabile" per il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, che ha definito il progetto Michel "un insieme di tagli sulle politiche tradizionali, inadatto ad affrontare sfide importanti" come il Green deal, il digitale, o la gestione dei flussi migratori, e che non pone il dovuto accento sulla condizionalità dello stato di diritto. "Non sarà votato dall'Eurocamera", ha avvertito, con il Parlamento che nei mesi scorsi aveva proposto un budget di 1.324 miliardi (1,3% del Pil). La presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è mostrata tiepida: è "una buona base di partenza". Ma, ha chiarito, lei difenderà "un budget moderno" che guardi alle nuove priorità, come l'agenda digitale e il Green deal (l'esecutivo comunitario aveva proposto un bilancio da 1134 miliardi, l'1,11% del Pil).

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