BRUXELLES - "Non siamo sul terreno in Libia, ma sosteniamo fermamente" gli sforzi guidati dall'Onu per trovare una soluzione negoziata". "Siamo pronti ad aiutare la Libia col rafforzamento delle capacità, se i libici lo chiederanno e se ci saranno le condizioni". Così il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, rispondendo ad una domanda, alla conferenza stampa a margine della due giorni di lavori dei ministri della Difesa dell'Alleanza.
La sfida alla "sicurezza e alla stabilità" dell'Europa posta dai missili russi, incluso lo sviluppo di quello SSC-8, che ha portato alla fine del Trattato Inf", è stata al centro della discussione dei ministri della Difesa della Nato di oggi. Ne ha parlato il segretario generale Jens Stoltenberg, avvertendo che molti dei missili di Mosca, sono a doppia capacità e "creano un rischio maggiore di escalation o errore di calcolo". Gli alleati - ha ricordato il segretario generale - hanno concordato un pacchetto di misure difensive, in risposta alla fine del Trattato e il lavoro sarà portato avanti "con l'obiettivo di prendere nuove decisioni entro fine anno". "Non rispecchieremo ciò che fa la Russia - ha affermato Stoltenberg -. Non abbiamo intenzione di schierare nuovi missili nucleari terrestri in Europa. Ma manterremo la nostra deterrenza e difesa efficaci per proteggere la nostra gente".
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