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Settimana clou per conti Italia. Attesa lettera Conte

Settimana clou per conti Italia. Attesa lettera Conte

Redazione ANSA

ROMA - La speranza di disinnescare la mina rappresentata dalla procedura di infrazione all'Italia per debito eccessivo da parte dell'Unione europea resta appesa alla lettera che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sta per inviare a Bruxelles per spiegare la posizione italiana nel dettaglio. Altre strade di dialogo alle viste non sembrano esserci soprattutto il giorno dopo l'esito di una due giorni a Lussemburgo di Ecofin e Eurogruppo che non pone grandi ostacoli all'avvio del sanzionamento a meno di impegni precisi per ridurre le spese in eccesso sul deficit già nel 2019 e la capacità di annullare le clausole di salvaguardia per il 2020.

"Il Governo ha soltanto 6 giorni di tempo per spiegare all'Europa dove troverà i 10 miliardi di euro richiesti da Bruxelles per adempiere agli obiettivi di deficit che non ha rispettato nel 2018 e non rispetterà nel 2019, per effetto dei 7 miliardi di buco di deficit lasciato nel 2018 e di quello da 3,5 miliardi che verrà lasciato nel 2019", spiega l'ex ministro Renato Brunetta, responsabile economico di Forza Italia. Ma nonostante gli impegni che la Ue sembra aver specificato anche sul 2020, ovvero trovare i 23 miliardi per neutralizzare l'aumento Iva e niente flat tax in deficit, sabato il vice presidente del Consiglio e ministro dell'Interno, Matteo Salvini ha ribadito come "il primo impegno che voglio mantenere nella manovra economica del prossimo inverno è tagliare le tasse a lavoratori e imprenditori italiani. Non c'è nessun braccio di ferro con l'Europa: ridurre le tasse è un nostro impegno e un nostro diritto, anzi un nostro dovere. Nessuno potrà impedirci di ridurre le tasse agli italiani. Non a tutti subito - ha aggiunto Salvini - ma a tanti sì. Se a Bruxelles va bene sono contento, se a Bruxelles non va bene deve sapere che i soldi degli italiani li gestisce il governo degli italiani, non altri".

A questo punto e con queste premesse appare sempre più chiaro che la risposta da dare a Bruxelles entro l''ultimatum' indicato potrà arrivare quasi certamente solo dopo un vertice tra il presidente del Consiglio, il responsabile del Tesoro e i due vicepremier per allineare le posizioni. E questo summit potrebbe avvenire prima della partenza di Conte per il vertice del Consiglio Ue in programma giovedì e venerdì. Dopo le riunioni del ministro dell'Economia, Giovanni Tria con i commissari, Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis non è emerso alcun progresso sul negoziato. Tria ha ribadito nelle riunioni dei ministri delle finanze europei che secondo lui la stima del deficit scenderà di 0,2 punti: "Dovremo dargli le cifre", spiegargli "da dove vengono", ha spiegato venerdì. Anche perché quel target è "compensativo sul mancato raggiungimento dell'obiettivo nel 2018". Quindi si chiuderebbe anche quel 'buco', derivante dal mancato aggiustamento strutturale, che Bruxelles ha individuato sull'anno scorso.

"Non è un problema di nuove misure o no, quello è l'obiettivo, noi pensiamo che lo raggiungiamo senza variazioni legislative", ha quindi assicurato. Di "interventi necessari" sui conti italiani ha parlato anche l'Eurogruppo che, dopo aver ascoltato le proposte della Commissione Ue sull'Italia ha detto di sostenere la richiesta di prendere le misure necessarie per rispettare le regole di bilancio". Perché il problema non è solo il 'buco' 2018 che si trascina sul 2019, e per il quale Bruxelles vorrebbe che il Governo individuasse risparmi da fare qualora i dati positivi di Tria non si materializzassero. La questione è anche dare a questo punto rassicurazioni sul 2020, indicare le risorse per non aumentare l'Iva ed evitare l'introduzione della flat tax, anche di importo e platea limitata, in deficit.

 

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