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Italia prima tra big Ue per 'mammoni' ancora a casa

Italia prima tra big Ue per 'mammoni' ancora a casa

Eurostat: tra i 25 e 34 anni solo uno su due lascia la famiglia

14 maggio 2019, 17:39

Redazione ANSA

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Italia prima tra big Ue per 'mammoni ' ancora a casa - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - Qualcuno li chiama 'mammoni', altri 'bamboccioni', ma Eurostat li identifica più semplicemente come 'giovani adulti' con un'età compresa tra i 25 e i 34 anni: in Italia ben la metà di loro (il 49,3%) vive ancora con i genitori e mediamente chi riesce a uscire di casa lo fa dopo i 30 anni. E questo mentre nella media dei 28 Paesi Ue vive ancora con i suoi solo il 28,5% di questa fascia della popolazione e si esce di casa in genere a 26 anni. Secondo l'ultima fotografia scattata dall'istituto europeo di statistica in base ai dati 2017, le difficoltà economiche o le caratteristiche socio-culturali di vario genere che rallentano l'emancipazione dal menage famigliare pongono l'Italia al primo posto, tra i grandi Paesi dell'Unione, in questa classifica. Ad avere ancora maggiori problemi dei nostri 'giovani adulti' sono infatti solo croati (59,7), slovacchi (57%) e greci (56,3%).

Tra i 'big' Ue solo la Spagna si avvicina al dato italiano facendo registrare una quota del 42,8%. In Germania ad abitare ancora con mamma e papà è il 17,3% della popolazione tra i 25 e i 34 anni, quota che scende al 14,9% nel Regno Unito e al 13,5% in Francia. I più precoci si confermano comunque i nordici: in Danimarca solo il 3,2% di questa fascia sta ancora a casa, quota che diventa il 4,7% in Finlandia e il 6% in Svezia. Parallelamente, svedesi, danesi, lussemburghesi, estoni, tedeschi, francesi, olandesi e inglesi escono di casa tra i 18 anni e mezzo e prima dei 25. Eurostat segnala anche che in Italia il fenomeno, dopo la contrazione registrata nel 2016, quando si passò dal 50,6 al 48,9%, è in lieve ripresa. E comunque continua a interessare di più gli uomini, saliti dal 57,2% del 2016 al 57,9 del 2017, rispetto alle donne (40,6% nel 2017 rispetto al 40,3 del 2016 e al 41,7 dell'anno precedente).

 

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