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Tria, Italia non è un rischio, il rischio sono le politiche Fmi

Tria, Italia non è un rischio, il rischio sono le politiche Fmi

'Sbagliato parlare di manovra correttiva'

21 gennaio 2019, 19:45

Redazione ANSA

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Tria, Italia non è un rischio, il rischio sono le politiche Fmi © ANSA/AP

BRUXELLES - "Non credo che l'Italia sia un rischio né per l'Ue né globale", in realtà il rischio viene dalle "politiche consigliate dal Fmi": lo ha detto il ministro dell'economia Giovanni Tria al termine dell'Eurogruppo. Al Fmi e Commissione prevale l'idea che "bisogna accumulare buffer fiscali per essere pronti e avere lo spazio per reagire in caso di crisi, ma con questa tesi non si vede che per voler accumulare mezzi per reagire alla crisi si crea la crisi", ha spiegato. "Questo mainstream che prevale, al Fmi e alla Commissione Ue, è che le politiche fiscali espansive si attuano quando c'è il segno meno, cioè quando si è in recessione. Io credo che questo sia sostanzialmente sbagliato, anche con l'1% di crescita o meno la tesi è che bisogna accumulare i famosi buffer fiscali per essere pronti e avere lo spazio per reagire in caso di crisi. Ma per voler accumulare mezzi per reagire alla crisi si crea la crisi", ha spiegato Tria. "E' una storia che si ripete anche sul piano della politica monetaria. Il problema che si pone, in questo momento anche da parte della Fed, è che bisogna aumentare i tassi perché se sono troppo bassi non abbiamo spazio per reagire se c'è una crisi. Ma se si fa nel momento sbagliato si crea rallentamento e recessione".

 

"Parlare di manovra correttiva è completamente sbagliato. Ovviamente monitoriamo come va la finanza pubblica, ma il rallentamento maggiore del previsto non comporta di per sé alcuna manovra correttiva", ha detto Tria. "Anche perché - ha aggiunto - non è che la Commissione Ue chiede manovre se la congiuntura rallenta, non chiede di fare operazioni così anticicliche". "Le manovre si fanno se le entrare e le uscite dovessero cambiare ma non perché cambia la congiuntura e c'è un rallentamento", ha sottolineato il ministro dell'Economia, sostenendo che "la nostra finanza pubblica non corre alcun pericolo, prima di tutto perché è stimata su una previsione tendenziale di 0,6%. I nostri impegni con la Commissione riguardano il deficit strutturale che quindi non è soggetto a variazione della congiuntura che cambia".

 

"Il momento è difficile e questo contrasta con l'idea che bisogna fare politiche restrittive, bisogna mettersi a lavorare per la crescita in questo momento, attuare la manovra, e soprattutto lavorare a fondo per far ripartire gli investimenti pubblici, tutte le opere pubbliche, quelle bloccate, quelle che devono iniziare, è un compito importante non si può più filosofeggiare su questo", ha detto ancora Tria.

 

 

 

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