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Eusalp: Lombardia pronta a guidare regione alpina europea
Cattaneo, in 2019 focus su 'green economy' e sostenibilità
20 novembre, 16:20 (ANSA) - INNSBRUCK, 20 NOV - Innovazione, sostenibilità e
'green economy'. Queste le parole d'ordine con cui Regione
Lombardia, con l'assistenza del Piemonte e della Provincia
autonoma di Bolzano, intende guidare nel 2019 la macroregione
alpina Eusalp. Il secondo forum annuale in corso oggi e domani a
Innsbruck è stata l'occasione per ufficializzare il passaggio di
testimone fra il Tirolo austriaco e la Lombardia, che dovrà
coordinare per un anno i lavori della macroregione che coinvolge
80 milioni di cittadini appartenenti a 48 regioni in sette Stati
diversi (Italia, Austria, Germania, Francia, Slovenia, Svizzera
e Lichtenstein).
"Gli obiettivi che ci guidano sono la creazione di condizioni di sviluppo che rendano le regioni alpine sempre più attrattive, insieme alla promozione di un lavoro culturale per riprendere gli elementi comuni fra i nostri territori" spiega l'assessore all'ambiente della Lombardia, Raffaele Cattaneo.
"Porteremo avanti la presidenza nel 2019 con l'aiuto del Piemonte e di Bolzano, seguendo un modello che credo corretto.
Il limite di altre strategie europee è quello di non essere davvero macroregionali ma 'macrostatali', cioè collaborazioni fra governi nazionali. L'utilità di queste iniziative è invece il coinvolgimento del territorio, partendo dalla condivisione di temi comuni", dichiara Cattaneo, secondo cui serve più sinergia per migliorare l'uso delle risorse Ue, passando "a una logica che vede le macroregioni come una priorità anche nella ripartizione dei fondi strutturali".(ANSA).
"Gli obiettivi che ci guidano sono la creazione di condizioni di sviluppo che rendano le regioni alpine sempre più attrattive, insieme alla promozione di un lavoro culturale per riprendere gli elementi comuni fra i nostri territori" spiega l'assessore all'ambiente della Lombardia, Raffaele Cattaneo.
"Porteremo avanti la presidenza nel 2019 con l'aiuto del Piemonte e di Bolzano, seguendo un modello che credo corretto.
Il limite di altre strategie europee è quello di non essere davvero macroregionali ma 'macrostatali', cioè collaborazioni fra governi nazionali. L'utilità di queste iniziative è invece il coinvolgimento del territorio, partendo dalla condivisione di temi comuni", dichiara Cattaneo, secondo cui serve più sinergia per migliorare l'uso delle risorse Ue, passando "a una logica che vede le macroregioni come una priorità anche nella ripartizione dei fondi strutturali".(ANSA).
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