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Regioni Ue contro tagli a coesione, ripartire dai territori

Regioni Ue contro tagli a coesione, ripartire dai territori

CdR chiede più risorse e nuovi strumenti in bilancio post-2020

BRUXELLES, 11 ottobre 2018, 14:38

Redazione ANSA

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Il presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Karl-Heinz Lambertz © ANSA/EPA

BRUXELLES - Evitare tagli alla politica di coesione post-2020, potenziare il contributo al bilancio pluriennale e rilanciare l'Europa partendo dai territori: questi i punti principali emersi dalla plenaria del  Comitato europeo delle Regioni (CdR)  a Bruxelles, da cui sono usciti una serie di pareri tra cui una presa di posizione molto forte sul bilancio pluriennale dell'Ue (MFF).

 

Secondo le Regioni europee, il budget post-2020 dovrebbe contenere risorse adeguate e nuovi strumenti per i territori per stimolare investimenti su lavoro, ambiente e integrazione. Il testo adottato si oppone ai tagli alla politica di coesione e all'agricoltura, e chiede di portare il contributo al bilancio comunitario all'1,3 % del Pil degli Stati membri dopo il 2020. Posizione che riflette il discorso sullo Stato dell'Unione del presidente del CdR, Karl-Heinz Lambertz, che ieri ha ribadito la centralità delle Regioni per il progetto Ue, e che ha respinto i "tagli sproporzionati" alla politica di coesione post-2020 proposti dall'esecutivo comunitario.

 

Adottato anche il testo del consigliere comunale di Vittorio Veneto Marco Dus, che chiede più fondi per il programma europeo Life per la salvaguardia dell'ambiente. La Commissione ha proposto di portare il budget del programma a 5,45 miliardi dopo il 2020, ma l'aumento non è giudicato sufficiente dal CdR considerato che in futuro i programmi sull'energia pulita che rientrano in 'Horizon 2020' saranno parte di Life. "Chiediamo quindi ai co-legislatori - spiega Dus - di aumentare il budget post-2020 dai 5,45 ai 6,78 miliardi" di euro.

 

Il testo del sindaco di Valdengo (Biella) e vicepresidente dell'Anci, Roberto Pella, sottolinea invece l'importanza delle politiche di promozione dello sport nelle città per migliorare la qualità della vita e creare occupazione per i giovani. "Lo sport rappresenta il 2,12% del Pil dell'Ue e 5,67 milioni di occupati", ha sottolineato Pella. "Sono cifre importanti", che vanno ad abbracciare "quel mondo che soffre di più rispetto agli altri": quello della "disoccupazione giovanile".

 

Adottato inoltre il testo del presidente della Provincia di Avellino, Domenico Gambacorta, che chiede di migliorare le competenze digitali dei giovani europei agendo sulle infrastrutture, con l'ampliamento della copertura della banda larga nei Paesi Ue, ma anche la formazione.

 

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