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Corazza Bildt (Ppe), tenuto testa a Orban, siamo più forti

Vorrebbe portare democrazia illiberale da noi, non ci riuscirà

Redazione ANSA STRASBURGO

STRASBURGO - Dopo il "voto storico" alla Plenaria del Parlamento europeo sull'Ungheria "il Ppe è uscito come un gruppo più forte, molto rafforzato, orgoglioso di avere dimostrato di essere stato fedele alla sua identità e valori". Lo ha detto all'ANSA l'europarlamentare del Ppe,l'italo-svedese, eletta in Svezia, Anna Maria Corazza Bildt. 

 

"Abbiamo tenuto testa a Orban e gli abbiamo detto che la nostra bussola è la democrazia liberale, noi ci teniamo e non ci rinunciamo - ha aggiunto -, per noi la democrazia illiberale non esiste, la democrazia in Ue è liberale o non lo è". 

 

L'europarlamentare ha poi sottolineato che "tutto questo è stato detto in vari modi ad Orban" precisando che il Ppe "non si adeguerà a lui". Tuttavia Corazza Bildt non nasconde che Orban abbia "una sua agenda e voglia portare nel Ppe la democrazia illiberale", ma "non ci riuscirà". Un "dibattito molto costruttivo" quello che si è tenuto nel Gruppo prima del voto sull'Ungheria, un "dialogo franco, aperto, senza linguaggi molto diplomatici, durato più di due ore", ammette Corazza Bildt. "Un confronto con le responsabilità di Orban su ong, Soros, società civile, università, stato di diritto". E "la palla adesso è nel suo campo, da qui al Congresso deve fare vedere un punto di incontro". Tra questi "sicuramente quello sul controllo alle frontiere ci possono essere - sottolinea - ma non un controllo che significhi mandare indietro i bimbi alla frontiera senza dare loro da mangiare, perché il controllo è combattere i trafficanti, l'illegalità, registrare tutti e fare distinzione tra chi ha diritto alla protezione internazionale e quelli economici". 

 

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