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Fondi Ue: al Pe via a discussione su futuro politica coesione

Cozzolino (Pd), scorporare investimenti stati da Patto stabilità

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Semplificare la normativa esistente, evitare la nazionalizzazione della sua gestione, aumentare la quota di cofinanziamento nazionale ed escluderla o meno dal Patto di stabilità. Sono questi i temi al centro del dibattito a Bruxelles sul futuro dopo il 2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che per l'Italia vale 36,2 miliardi nel periodo 2014-2020 e potrebbe aumentare di 2,4 miliardi nel settennato successivo. La commissione affari regionali del Parlamento Ue ha cominciato oggi la discussione sul testo di cui è relatore l'eurodeputato Andrea Cozzolino (Pd), che sarà votato dalla stessa commissione a novembre. Tempi strettissimi per arrivare a un'approvazione della nuova normativa sui fondi strutturali entro le elezioni europee del 2019, come proposto dall'esecutivo Ue.

 

Sempre in commissione affari regionali, prosegue la discussione sul futuro dei programmi di cooperazione transfrontaliera Interreg, che il Parlamento punta a salvaguardare dai tagli paventati dall'esecutivo comunitario per il post 2020. Fra i punti più criticati dall'Eurocamera c'è la proposta di cancellare i 18 programmi di cooperazione marittima attualmente esistenti (4 dei quali coinvolgono l'Italia).

 

 

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