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Ue, ok conti 2017, Italia ha rispettato regola debito

Dombrovskis, nel 2019 a Italia serve correzione di 0,6%

Redazione ANSA

BRUXELLES - L'analisi del debito per l'Italia "suggerisce che la regola del debito è rispettata" e che il Paese è "ampiamente in linea con il braccio preventivo del Patto di stabilità nel 2017". Lo scrive la Commissione Ue nelle raccomandazioni all'Italia.

 

"Abbiamo deciso di non aprire una procedura per debito per l'Italia", ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. "Il messaggio politico per l'Italia è chiaro: deve continuare a ridurre il debito pubblico che è il secondo più alto dopo la Grecia, ma dalla nostra valutazione vediamo un ampio rispetto del Patto nel 2017 e della regola del debito", ha aggiunto il commissario. "Quello che raccomandiamo all'Italia è di continuare a ridurre il deficit e il debito e concretamente per il 2019 raccomandiamo un aggiustamento strutturale di 0,6%", ha detto Dombrovskis.

 

Per Italia e Belgio l'aggiustamento di bilancio per il 2018 appare al momento "inadeguato" e la Commissione "riesaminerà" la situazione "sulla base dei dati ex post del 2018 che saranno notificati nella primavera del 2019", scrive la Commissione Ue. Nel documento si ricorda che all'Italia era già stata chiesta una correzione del deficit strutturale dello 0,3% lo scorso autunno e che questa richiesta resta. Ma per una serie di fattori, in primis gli effetti della ripresa e la fase di transizione da un vecchio a un nuovo governo, la Commissione ha deciso per ora di rinviare la valutazione definitiva sulla necessità e la portata dell'interveto correttivo. Se ne riparlerà appena il quadro sarà più chiaro e stabilizzato.

 

Ridurre i crediti deteriorati, sostenere le ristrutturazioni bancarie, attuare la riforma sull'insolvenza, migliorare l'accesso al finanziamento market-based per le imprese: lo scrive la Commissione Ue nelle raccomandazioni all'Italia.

 

Spostare il carico fiscale dal lavoro, anche riducendo le tax expenditure e riformando il catasto. Rafforzare la lotta all'economia sommersa, anche rafforzando l'utilizzo obbligatorio degli e-payments riducendo la soglia dei pagamenti in contanti. Ridurre la spesa pensionistica, che è tra le più alte dell'Ue, per creare spazio per altra spesa sociale, tagliando le pensioni alte non coperte dai contributi. Aggiunge la Commissione Ue nelle raccomandazioni all'Italia.

 

Fra le altre raccomandazioni dell'esecutivo comunitario c'è anche: ridurre la durata dei processi civili, attuando la semplificazione delle procedure, comprese quelle già in discussione. Puntare ad una più efficace prevenzione e repressione della corruzione, riducendo la durata dei processi penali e attuando il nuovo quadro anti-corruzione. Assicurare l'attuazione del nuovo quadro per la pubblica amministrazione e aumentare l'efficienza e la qualità dei servizi pubblici locali. Affrontare le restrizioni alla concorrenza, compreso nel settore dei servizi, anche attraverso una nuova legge annuale sulla concorrenza. 

 

"L'esperienza che abbiamo, trattandosi dell'Italia come degli altri paesi, è che dobbiamo rispettare la legittimità e i tempi democratici, dobbiamo aspettare la fine" del processo di formazione del nuovo governo e quindi "la Commissione non può e non deve pronunciarsi su annunci ma deve basarsi sull'attività legislativa" del futuro esecutivo. Così il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici sulla situazione in Italia. "La situazione in Italia vede sfide ben note che aspettano risposta", in particolare risolvere la questione del "debito è importante per l'avvenire dell'Italia e dei cittadini italiani, e questo necessita di risposte credibili" a cui "come amici e innamorati dell'Italia dobbiamo prestare attenzione", ha aggiunto Moscovici nel presentare le raccomandazioni Paese per Paese all'Italia. "Mi auguro che una cooperazione" con il futuro governo italiano che sia "basata sul dialogo, la comprensione e la reciprocità" perché "l'Italia è uno dei Paesi fondatori" dell'Ue "e al cuore dell'eurozona, ed è in questo quadro che deve iscriversi la sua traiettoria" futura, ha detto il commissario Ue agli affari economici.

 

"L'apertura di una procedura" per il debito "non è necessaria oggi", ma la Commissione ci ritornerà su "nella primavera del 2019, quindi non è la fine della storia", ha dichiarato Moscovici, ricordando che la decisione di Bruxelles è basata sui dati 2017 e sul presupposto di politiche invariate per il 2018.

 

(notizia in aggiornamento)

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