STRASBURGO - Il mancato riconoscimento legale in Italia dell'unione tra coppie dello stesso sesso che avevano contratto matrimonio all'estero ha violato il loro diritto al rispetto della vita privata e familiare. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l'Italia a risarcire a ciascuno dei 12 ricorrenti cinquemila euro per danni morali. I giudici hanno stabilito che l'Italia ha violato i diritti delle sei coppie perché prima del 2016, cioè fino a quando è entrata in vigore della legge sulle unioni civili per le coppie dello stesso sesso, la legislazione non assicurava alcuna protezione o riconoscimento a queste coppie.
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