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Migranti: Tajani, su Dublino difenderò le prerogative del Pe

Migranti: Tajani, su Dublino difenderò le prerogative del Pe

Migranti: Timmermans a Tusk, dissento su ricollocamenti

STRASBURGO, 13 dicembre 2017, 10:57

Redazione ANSA

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Migranti: Tajani, su Dublino difenderò le prerogative del Pe - RIPRODUZIONE RISERVATA

STRASBURGO - Per quanto riguarda la riforma di Dublino, "domani di fronte al Consiglio europeo intendo difendere le prerogative del Parlamento, il potere di codecisione, la possibilità di decidere a maggioranza qualificata: credo che sia giusto procedere nella direzione decisa dal Trattato". Lo ha detto il presidente dell'Eurocamera Antonio Tajani in apertura di plenaria, ricevendo l'applauso dell'aula.

 

Il riferimento è all'azione portata avanti dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk per mantenere il pallino in mano agli Stati sulla riforma di Dublino, spingendo per una decisione all'unanimità dei governi. La procedura di codecisione, in cui il Parlamento è colegislatore insieme al Consiglio, prevederebbe invece il voto a maggioranza qualificata. L'Eurocamera ha approvato nelle scorse settimane la sua proposta di riforma su Dublino.

 

"Dissento dall'affermazione che i ricollocamenti non sono serviti", ha detto il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, in risposta a quanto affermato dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk nella sua lettera ai leader in vista del summit. Timmermans, in plenaria a Strasburgo, ha anche echeggiato la richiesta di Tajani di mantenere un ruolo per il Parlamento europeo nella riforma di Dublino: "Ciò che spetta al colegislatore - dice - non dev'essere lasciato agli Stati".

 

Il capogruppo dei liberali dell'Alde, Guy Verhofstadt, si dice "scioccato dalla lettera di Donald Tusk" nel punto che riguarda la riforma del meccanismo di Dublino. "La soluzione può solo venire dall'Unione europea - ha detto riguardo il tentativo di tenere la partita in mano ai governi -. Non abbiamo bisogno di un documento che mina tutto l'approccio della Commissione europea e della nostra relatrice Cecilia Wikstrom. Il Consiglio europeo deve dimostrare di essere allo stesso livello della Commissione e del Parlamento in questa battaglia".

 

 

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