BRUXELLES - La Libia è pronta a dichiarare la propria 'area di ricerca e salvataggio' (Sar) e lavora con l'Italia per capire fino a che punto sarà in grado di presidiarla. Emerge all'indomani dell'incontro dei ministri dell'Interno di Algeria, Austria, Francia, Germania, Italia, Libia, Mali, Malta, Niger, Slovenia, Svizzera, Ciad, e Tunisia, a Tunisi. Solo ieri, spiegano fonti europee, 3000 migranti sono stati salvati dalla Guardia costiera libica e riportati nel Paese, ed è stata bloccata la partenza di altri 11mila.
I due principali elementi emersi dalla dichiarazione della riunione, dove erano presenti anche il commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos e il ministro dell'Interno estone, in qualità di presidente di turno del Consiglio Ue, sono sia la cooperazione sulle attività di soccorso e ricerca in mare, sia sulle riammissioni. Rispetto a questi due punti i Paesi africani, ed in particolare la Tunisia, avevano sempre fatto muro, evidenziano fonti europee, perciò il fatto che gli Stati abbiano firmato, viene letto come una svolta.
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