BRUXELLES - "La politica di coesione deve essere al servizio dei territori che ne hanno bisogno, e per cui è nata, e non un'arma in mano alla Commissione per sanzionare gli Stati con deficit eccessivo". Così l'europarlamentare Michela Giuffrida (Pd) commenta l'approvazione dell'aula di Strasburgo di una risoluzione sul futuro della politica di coesione. In particolare, "sono felice" per il via libera a "un emendamento da me presentato" che si oppone alla condizionalità macroeconomica, continua Giuffrida. La regola che permette di congelare i fondi strutturali agli Stati che non rispettano le regole di bilancio "dovrà scomparire dall'architettura della futura politica di coesione post 2020", sottolinea l'eurodeputata, secondo cui "il voto in aula di oggi, per niente scontato vista l'opposizione di alcuni Gruppi politici e alcune delegazioni nazionali, fissa la posizione forte del Parlamento europeo, e cioè che la politica di coesione non può e non deve essere strumento di attuazione, a scopo punitivo, delle politiche economiche europee", "sono queste le logiche e le regole che allontanano i cittadini dalle istituzioni e a questo sempre ci opporremo".
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