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Tabacco: complessa partita in Ue su lotta a contrabbando

In vista voto Strasburgo su rinnovo intese aziende-Unione

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Non si placa il dibattito sul rinnovo dell'accordo anti-contrabbando di sigarette fra l'Ue e Philip Morris International (PMI). Il 9 luglio scade l'intesa firmata nel 2004, con la quale la multinazionale del tabacco si è impegnata a versare all'Ue 1,25 miliardi di dollari in 12 anni, a condizione che fossero fatte cadere le procedure legali intentate per recuperare le perdite causate dal contrabbando di sigarette.

 

Nell'attesa che la direttiva Ue sul tabacco entri in vigore (2019) e che venga adottato il protocollo dell'Oms sul contrabbando (2022), la stessa Commissione europea è divisa sul rinnovo dell'accordo. Principale oppositore è il commissario alla Salute Vytenis Andriukaitis, mentre i suoi colleghi vorrebbero tenere una linea più morbida. A giocare un ruolo fondamentale nel trovare una risposta potrebbe quindi essere la risoluzione non vincolante che il Parlamento europeo voterà il 9 marzo.

 

Al momento, solo i socialdemocratici, i Verdi e la Gue hanno preso posizione opponendosi al rinnovo dell'accordo che ritengono uno strumento ormai superato. Fra gli euroscettici dell'Efdd le sfumature sono differenti, ma il Movimento 5 Stelle è fortemente contrario all'intesa con PMI. La più grossa incognita è rappresentata però dal Ppe, che deciderà la propria linea martedì. L'idea dovrebbe essere quella di non chiudere la porta al rinnovo, chiedendo però controlli più efficaci e una valutazione ogni due anni. I liberali prenderanno posizione lunedì, mentre i conservatori dell'Ecr, terzo gruppo dell'assemblea, si sono detti "non contrari ai negoziati", nell'attesa di visionare il testo dell'intesa.

 

L'Ue ha firmato altri tre accordi simili con Japan Tobacco International (JTI), British American Tobacco (BAT) e Imperial Tobacco Limited (ITL), del valore totale di 900 milioni di euro, che scadranno fra il 2022 (JTI) e il 2030 (BAT e ITL). L'intesa con PMI è la prima a porre il problema di un eventuale rinnovo. Secondo un rapporto della Commissione Ue, l'accordo ha portato a un calo dell'85% del contrabbando di sigarette PMI fra il 2006 e il 2014, ma non ha arrestato l'esplosione del traffico delle economiche e senza marchio "cheap white".

 

PMI ha fatto sapere che "con o senza" il rinnovo dell'accordo, la priorità "è rappresentata dalle misure in esso contenute", ma coloro i quali sostengono che questo "sia stato fallimentare non si rendono conto del fatto che il Protocollo FCTC (dell'Oms, ndr) contiene le stesse identiche misure che sono state messe in atto" nell'Ue.

 

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