BRUXELLES - Un mercato energetico integrato che garantisca la sicurezza delle forniture puntando sulle risorse proprie, incluso lo shale gas ma nel rispetto delle regole previste dalla Commissione, sulle rinnovabili e acquisti collettivi volontari. Sono alcune delle richieste per l'Unione dell'energia presentate dall'Europarlamento, dove la commissione industria ha adottato una risoluzione cercando di far passare anche il messaggio che la legislazione in materia deve essere decisa in misura uguale da stati membri ed eurodeputati.
Un "mercato interno dell'energia pienamente funzionante e interconnesso è la spina dorsale della futura Unione dell'energia", sottolinea la risoluzione, in cui "la diversità nazionale" nei mix energetici dei 28 "non deve rappresentare una barriera al mercato unico". Tra gli elementi chiave, il sistema di stress test per il gas, l'ok allo shale europeo ma nel rispetto dei "principi minimi" stabiliti da Bruxelles per il fracking e, a fronte della preoccupazione per il raddoppio del gasdotto Nordstream, un meccanismo volontario per gli acquisti collettivi.
Soprattutto, l'efficienza energetica e le rinnovabili, sottolineano gli europarlamentari, "giocheranno un ruolo chiave nel realizzare gli obiettivi Ue di lungo termine di ridurre le emissioni di gas a effetto serra in modo conveniente". I target per il 2030 adottati nella risoluzione della commissione industria sono in linea con quelli di Commissione e Consiglio europeo, incluso "l'almeno 27%" per l'efficienza non vincolante.
In vista della Conferenza sul clima di Parigi si tratta di una contraddizione che "mette in gioco la credibilità del Parlamento europeo", secondo il presidente della European Alliance to Save Energy (Eu-Ease) Monica Frassoni, in quanto c'è già un'altra risoluzione dell'Aula che chiede il 40% vincolante proprio per l'efficienza energetica.