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Siria: Ue,con Assad no pace e lotta Isis, stop attacchi Russia

Siria: Ue,con Assad no pace e lotta Isis, stop attacchi Russia

Gentiloni, evitare vuoto potere. Libia, forse sanzioni. MO,contatti

LUSSEMBURGO, 12 ottobre 2015, 17:48

Redazione ANSA

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Soldati siriani sventolano bandiere della Siria © ANSA/AP

LUSSEMBURGO - "Non può esserci pace duratura in Siria con l'attuale leadership e finché non saranno affrontate le legittime rimostranze di tutte le componenti della società siriana". E' scritto nella conclusioni del Consiglio esteri che ha approvato la bozza circolata nel fine settimana. I ministri poi danno "pieno supporto" al lavoro dell'inviato dell'Onu Staffan de Mistura per "costruire un binario politico" compreso la proposta dell'inviato dell'Onu "per i gruppi di lavoro intra-siriani".

 

LA SIRIA - I "responsabili di crimini di guerra e crimini contro l'umanità in Siria devono risponderne", la Ue "ribadisce la richiesta al consiglio di sicurezza dell'Onu perché riferisca la situazione alla Corte penale internazionale" e "sostiene gli sforzi della coalizione internazionale contro l'Isis" ed afferma che "il regime di Assad non può essere considerato un partner nella lotta contro l'Isis". Allo stesso tempo gli attacchi della Russia su obiettivi che "vanno oltre l'Isis" ed i gruppi designati terroristici dall'Onu sono motivo di "profonda preoccupazione" per la Ue e "devono cessare immediatamente", così come "le violazione russe dello spazio aereo dei paesi vicini" della Siria. Lo affermano i ministri degli Esteri Ue nelle conclusioni del Consiglio, in cui affermano che "l'escalation militare rischia di prolungare il conflitto, mina il processo politico, aggrava la situazione umanitaria e aumenta la radicalizzazione". 

 

Dai ministri degli Esteri europei ci si attende quindi, ha dichiarato l'Alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, "unanime sostegno allo sforzo dell'Onu per cominciare una transizione" in Siria e quindi un supporto all'iniziativa dell'inviato delle Nazioni Unite Staffan de Mistura per un dialogo politico che "deve avere tutti gli attori rilevanti attorno al tavolo", quindi incluso Assad.

 

L'ITALIA - Per l'Italia in Siria "non esistono soluzioni militari facili, ma si deve lavorare per una transizione politica che porti all'uscita di Bashar al Assad senza creare un vuoto che sarebbe riempito dal terrorismo". Lo dice il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. A chi chiede se bisogna sedersi al tavolo con Assad, risponde: "Bisogna certamente trovare il momento in cui la transizione consentirà anche l'uscita del dittatore. E' esattamente l'oggetto della trattativa sul piano politico".


In Siria, spiega ancora il ministro, "la Russia può svolgere un ruolo molto positivo o il contrario" e "la spinta dell'Europa e italiana" deve essere quella di "invitare la Russia ad esercitare l'influenza" per "facilitare la transizione politica" senza "illudere nessuno che le questioni si possano risolvere sul piano militare". Le azioni militari russe quindi "preoccupano", ma per l'Italia "la Russia, se la spingiamo in questa direzione, può svolgere un ruolo utile".

 

LA LIBIA - Quanto alla Libia, l'Ue ipotizza sanzioni contro chi si oppone all'accordo per la formazione di un governo di unità nazionale in Libia. "Coloro che siano tentati di ostacolare l'accordo saranno considerati colpevoli", è scritto nelle conclusioni del Consiglio dei ministri degli Esteri Ue che si congratula e dà "pieno appoggio" all'accordo politico presentato dall'inviato dell'Onu Bernardino Leon, confermando che la Ue "è pronta a lavorare in stretta partnership" e a dare "sostanziale e immediato supporto" al nuovo governo libico.

 

A Tripoli e Tobruk le parti libiche "si pronunceranno nei prossimi 3-4 giorni" sulla proposta di accordo per un governo di unità nazionale. "Il messaggio dell'Europa" alle parti libiche è "sosteniamo l'accordo raggiunto in Marocco e siamo pronti ad accogliere le richieste per contribuire alla stabilizzazione del paese ad ogni livello". Lo dice il ministro degli esteri Paolo Gentiloni a margine del Consiglio esteri in corso a Lussemburgo.

 

ISRAELE - Sul fronte mediorientale, invece, Mogherini ha avuto ieri sera due conversazioni telefoniche col primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e con il presidente palestinese Abu Mazen, in cui ha sottolineato "l'importanza di evitare azioni che alimenterebbero ancora di più le tensioni". Arrivando al Consiglio Esteri, Mogherini ha dichiarato che aggiornerà i ministri europei sulle telefonate e sugli sforzi della Ue e del Quartetto "per riportare la calma e far ripartire il processo politico".

 

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