Continua la via crucis di Atene
con la speranza di vedere la luce in fondo al tunnel entro il 20
agosto, con l'approdo al programma di aiuti Esm. Domani ci sarà
un nuovo, difficile voto per il governo Tsipras, in emorragia di
deputati e alla prova della piazza, sul secondo pacchetto di
misure indispensabile per avviare immediatamente i negoziati con
la ex Troika. E sebbene sia slittato ancora il taglio delle baby
pensioni, i funzionari pubblici sono sul piede di guerra, mentre
cominciano a farsi sentire gli aumenti dell'Iva su alimentari e
trasporti, con +10% per i traghetti.
L'adozione delle regole europee sulla risoluzione delle
banche in fallimento, che tutelano i depositi sino a 100mila
euro ma fanno pagare le perdite prima ai privati e solo in
ultimo ricorso allo stato e quindi ai contribuenti. Poi la
revisione del codice di procedura civile, per velocizzare i
processi e tagliare i costi per cittadini e imprese. Queste le
misure, concordate con Ue, Bce e Fmi, sul piatto del parlamento
greco domani. Le prime hanno già ricevuto una valutazione
positiva da parte della Bce, pur se con riserve in quanto alcuni
provvedimenti richiedono l'assenso preventivo del ministero
delle finanze, minando l'indipendenza della Banca di Grecia.
Slittano ancora, invece, le baby pensioni, la cui
disincentivazione avrebbe dovuto essere adottata già lo scorso
mercoledì con il primo pacchetto di misure. Con il consenso
delle istituzioni, però, ha precisato la portavoce del governo
Olga Gerovassili, queste sono state rinviate "a più tardi". E
nel nuovo pacchetto non ci saranno nemmeno aumenti delle tasse
per gli agricoltori.
L'obiettivo dell'esecutivo, ha dichiarato la sua portavoce, è
avviare "immediatamente i negoziati con Ue, Bce e Fmi" dopo il
voto di domani sera, con l'obiettivo che si chiudano con un
accordo entro il "20 agosto al più tardi". Ad Atene serve subito
un esborso per il nuovo pagamento alla Bce da 3,2 mld in
scadenza proprio il 20 agosto.
Nell'Aula del Vouli scatterà quindi una nuova conta, con la
speranza che i numeri non si assottiglino ancora di più per
Syriza. La coalizione di Tsipras, con l'uscita dell'ala più
radicale dal governo e le pesanti critiche dell'ex ministro
Yanis Varoufakis, ha perso un quinto dei suoi deputati, passando
da una maggioranza assoluta di 162 seggi su 300 a 123. Nea
Demokratia, Pasok e To Potami hanno dato il loro appoggio, ma
solo il tempo di trovare l'accordo sul nuovo programma di aiuti.
Le insistenti voci di nuove elezioni sono però state smentite
dalla Gerovassili, secondo cui "non sarebbe utile per il
momento" dato che il governo si deve concentrare sui nuovi
negoziati con la ex Troika.
A guardare gli ultimi sondaggi, però, Tsipras, nonostante la
sconfitta subita a Bruxelles, è il politico largamente più
popolare, con l'appoggio del 60% dei greci. Domani, però, dovrà
passare di nuovo dalla prova della piazza: il sindacato dei
funzionari pubblici Adedy ha già indetto una manifestazione in
concomitanza con il voto, mentre le forze di polizia
anti-sommossa si preparano a nuovi scontri in piazza Syntagma.
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