Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Iva: Ue, no a 'reverse charge', è contro direttiva Iva

Iva: Ue, no a 'reverse charge', è contro direttiva Iva

Split payment ancora sotto esame

BRUXELLES, 22 maggio 2015, 19:21

Redazione ANSA

ANSACheck

Iva: Ue, no a 'reverse charge ', è contro direttiva Iva - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - La Commissione ha adottato oggi una comunicazione rivolta al Consiglio con cui si oppone alla richiesta italiana di deroga per estendere la 'reverse charge' dell'Iva alla grande distribuzione perché non è in linea con l'articolo 395 della direttiva sull'Iva. Lo comunica la Commissione Ue spiegando che lo 'split payment' è ancora sotto esame. Per la Commissione, "non c'è prova sufficiente che la misura richiesta contribuirebbe a combattere le frodi. Ed è inoltre dell'opinione che tale misura implicherebbe elevati rischi di spostamento delle frodi al settore del commercio al dettaglio e ad altri Stati", ha detto Vanessa Mock, portavoce del commissario alla fiscalità Pierre Moscovici.

Bruxelles, si legge nella comunicazione inviata al Consiglio, "ha sempre avuto un approccio cauto, per assicurare che le deroghe non vadano a minare l'operatività del sistema Iva generale, che siano limitate, necessarie e proporzionate. Ogni deroga al sistema del pagamento frazionato non può quindi essere che una misura d'emergenza e 'ultima ratio' in casi provati di frodi, e deve offrire le garanzie sulla necessità ed eccezionalità della deroga, la durata della misura e la natura dei prodotti. La procedura di 'reverse charge' non deve essere usata sistematicamente per mascherare la sorveglianza inadeguata delle autorità fiscali di uno Stato".

La Commissione "ha motivo per dubitare che un'applicazione indistinta e globale della 'reverse charge' a un alto numero di prodotti, in questo caso destinati essenzialmente al consumo finale, potrebbe essere considerata una misura speciale prevista dall'articolo 395 della direttiva sull'Iva". Inoltre, la Commissione "ha seri dubbi che la misura avrebbe l'impatto positivo che si aspettano le autorità italiane", perché è adatta alla prevenzione delle 'frodi carosello' ma non di tutte le altre che portano all'evasione dell'Iva. Infine, "le autorità italiane non hanno dimostrato" che per il tipo di merci in questione è impossibile fare un controllo attraverso i mezzi convenzionali, circostanza che avrebbe giustificato la necessità di attuazione del reverse charge.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.