"Chiediamo di attuare una strategia alternativa che affronti realmente il problema del disseccamento degli ulivi senza creare più danni di quelli che già gli agricoltori pugliesi si trovano ad affrontare", ha dichiarato D'Amato, secondo cui "le parole chiave sono biologico, ricerca, buone pratiche" che "purtroppo, non abbiamo ancora riscontrato nelle decisioni a livello nazionale e comunitario".
In particolare, nel documento consegnato alla Commissione si chiede di limitare fortemente l'uso di pesticidi, vietando le sostanze già revocate a livello nazionale e privilegiando l'uso di sostanze attive previste dalla normativa Ue sull'agricoltura biologica e più in generale le tecniche del bio. Poi escludere la vite dalla lista delle piante suscettibili di divieto di esportazione, rivedere l'obbligo di eradicare le piante che si trovano nel raggio di 100 metri rispetto agli ulivi infetti, privilegiando il monitoraggio e l'isolamento, rivedere il divieto di coltivare piante ospiti. E, infine, garantire risorse umane e finanziarie adeguate per attuare le strategie di contenimento della Xylella, con compensazioni per il settore, oltre a fondi adeguati per la ricerca.
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