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Triton si allarga. Renzi, primo passo ma strada è lunga

Triton si allarga. Renzi, primo passo ma strada è lunga

Dal Vaticano altolà all'Ue. Su rifugiati Juncker non molla

25 aprile 2015, 06:21

Redazione ANSA

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Triton si allarga. Renzi, primo passo ma strada è lunga © ANSA/AP

BRUXELLES - I risultati del vertice europeo straordinario sull'immigrazione incassano un nugolo di critiche, fino all'altolà di Vaticano e Cei. Il mondo cattolico, così come le Ong, da Amnesty International a Medici senza frontiere, rimproverano all'Ue di aver perso un'occasione per dimostrare solidarietà dando una risposta "inadeguata, con troppa politica di sicurezza e poca umanità". Ma per il premier Matteo Renzi è stato fatto "un passo in avanti", anche se "la strada è ancora lunga" e annuncia che lunedì porterà Ban Ki Moon "sulla nave San Giusto per fargli vedere fisicamente e plasticamente cosa sta facendo l'Italia".

 

Il capo del Viminale Angelino Alfano invece torna sulla possibile missione militare, ispirata all'operazione Atalanta, per la quale l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini ha avuto un mandato esplorativo . "La vera sfida - dice - è stroncare il traffico di uomini" tirando "bombe per affondare i barconi, in un quadro di legalità, come in Somalia contro i pirati". Ma il 'ministro' vaticano per le migrazioni, il cardinale Antonio Maria Vegliò avverte: "Bombardare in un Paese è un atto di guerra".

 

Chiesa e organizzazioni umanitarie internazionali stigmatizzano soprattutto il mancato accordo tra gli Stati sulla redistribuzione dei richiedenti asilo, ma anche il mancato cambio di mandato e di raggio operativo della missione Triton. La Commissione Ue ci tiene però a dimostrare come il bicchiere sia mezzo pieno e che quanto è stato deciso è solo il primo mattone di un approccio più complessivo, rimandando al 13 maggio, con la presentazione dell'Agenda sull'immigrazione.

 

L'esecutivo europeo sottolinea che "la portata geografica di Triton sarà estesa nell'ambito del nuovo piano, alla luce del rafforzamento di risorse e mezzi". Questo significa che le navi di Frontex si dislocheranno oltre le trenta miglia, avvicinandosi così a eventuali barconi in difficoltà. Per sapere quanto andrà oltre, occorrerà aspettare la prossima settimana. Perchè "è una decisione operativa, che spetta all'agenzia Ue e all'Italia" che in queste ore stanno lavorando per ridisegnare il piano. Si chiarisce: l'estensione geografica "non ha a che vedere col mandato", e si ribadisce: "per fare 'search and rescue' non serve cambiare il mandato perchè quello attuale già lo prevede. Per questo la triplicazione delle risorse a Triton, decisa al vertice, è stata fatta con l'intenzione di salvare più vite".

 

Quanto a ricollocamenti, reinsediamenti, e canali legali per l'immigrazione, Juncker tornerà all'attacco. "Dopo 33 anni in politica sono poche le cose che lo scoraggiano" afferma il portavoce della Commissione Margaritis Schinas. L'immigrazione legale "è un argomento caro al cuore del presidente, ha fatto la sua campagna elettorale su questo, come Martin Schulz, e l'argomento tornerà con l'Agenda sull'immigrazione". Non è una cosa che può essere "trascurata o messa sotto il tappeto".

 

Intanto la Bulwark, nave portaelicotteri della Royal Navy, "dovrebbe arrivare nel sud Mediterraneo entro una settimana" secondo una decisione di Londra. Farà operazioni di "ricerca e salvataggio" ed è indipendente dall'operazione Triton, ma collaborerà con Frontex e le autorità italiane. Il premier David Cameron l'ha offerta a patto che nessuna delle persone salvate chieda asilo nel Regno Unito" saranno "portati nel porto sicuro più vicino, probabilmente l'Italia". Un'affermazione che ha colpito per la mancanza di solidarietà.

 

A chiedere con forza quote obbligatorie per ogni Paese europeo sull'accoglienza di migranti è invece il Ppe, partito di cui Juncker è espressione. E anche la Germania insiste. "Se gli europei sono d'accordo sul fatto che non si possa semplicemente alzare il muro dei confini esterni, dobbiamo arrivare a una più giusta ripartizione all'interno dell'Ue", dice il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier. Per Gianni Pittella, presidente dell'eurogruppo dei Socialisti e Democratici "sono stati fatti passi positivi", ma serve una politica solidale. E  l'Alto Commissario Onu per i profughi Antonio Guterres spera "che la risposta decisa a Bruxelles sia un primo passo per un'azione collettiva e efficace".

 

Sul fronte della politica interna, molte le critiche del dopo vertice da Fi per le "troppe questioni irrisolte" come spiega la responsabile della comunicazione Deborah Bergamini. Per il leader leghista Matteo Salvini l'accordo "è il nulla. Una presa in giro dell'Ue a Renzi". Critica anche la guida di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che invita il ministro dell'Interno a "dimettersi". Per M5S "Renzi esulta per un altro fallimento europeo".

 

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