Secondo l'avvocato generale Wathelet, "un cittadino di uno Stato membro che si rechi sul territorio di un altro Stato membro e che vi soggiorni senza l'obiettivo di ricercarvi un lavoro può legittimamente essere escluso dalle prestazioni di assistenza sociale per preservare l'equilibrio finanziario del sistema di assistenza sociale nazionale". E "una tale esclusione è parimenti legittima, per le medesime ragioni, rispetto al cittadino di uno Stato membro che si rechi sul territorio di un altro Stato membro al fine di ricercarvi un lavoro".
L'avvocato generale ritiene invece che "le prestazioni non possano essere automaticamente rifiutate al cittadino di uno Stato membro che soggiorni da più di tre mesi sul territorio di un altro Stato membro e che ivi abbia svolto un'attività lavorativa".
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