BRUXELLES - Cambia la forma nel negoziato tra Grecia ed Europa, ma la sostanza resta la stessa: la Troika viene rinominata 'Brussels Group', ingloba anche il fondo salva-Stati Esm e ricomincia le discussioni con le autorità greche per arrivare ad un compromesso sulle riforme che consenta lo sblocco degli aiuti. Tutto mentre la lancetta corre verso le prossime scadenze, i tassi salgono, la Bce prende tempo e l'atmosfera politica resta rovente: anche oggi Tsipras torna alla carica contro la Germania da cui vuole il risarcimento dei danni della Seconda Guerra Mondiale, e il suo ministro della giustizia minaccia di sequestrare i beni tedeschi in Grecia.
Sostituire il 'Brussels Group' alla Troika è stata un'idea europea che Tsipras ha subito accolto, avendo promesso ai suoi elettori che avrebbe mandato gli odiati controllori a casa per sempre. Ora il gruppo dei negoziatori è formato da cinque istituzioni: Commissione Ue, Bce, Fmi, Esm e Governo greco. Una nuova formazione che anticipa il progetto di Juncker di creare un organismo di controllo più democratico. Quello che Tsipras non può dire e che, per aiutarlo, nemmeno a Bruxelles dicono ufficialmente, è che la vecchia Troika (Ue, Bce, Fmi) da domani continuerà a lavorare anche ad Atene, perché il 'Brussels Group' ha bisogno di dati reali e affidabili raccolti sul posto. Ma l'Ue ha assicurato il massimo riserbo sul loro lavoro: saranno solo 'anonimi' funzionari senza né grado né nome, perché la loro identità non sarà rivelata.
Il loro primo compito è fare lo stato della situazione delle finanze greche, da trasmettere ai negoziatori a Bruxelles. Solo conoscendo con esattezza buchi, entrate e uscite del bilancio si può capire che margine c'è per realizzare le riforme, e che tipo di misure è possibile adottare. Ad esempio, se c'è spazio per il sostegno alla popolazione o se bisogna privilegiare quelle che fanno cassa come le privatizzazioni. I negoziati di Bruxelles, fanno sapere fonti, non faranno progressi prima della prossima settimana, mentre per un accordo completo sulla lista di tutte le riforme è atteso entro fine aprile. Ma "il calendario dipende dai progressi", dice la Commissione, e quindi se ve ne saranno a sufficienza, l'Eurogruppo è disposto a sbloccare una parte di aiuti anche prima. La liquidità è infatti in via di esaurimento, e Atene ha venduto oggi 1,3 miliardi di euro di titoli a 3 mesi indispensabili per finanziare la macchina pubblica. Il tasso d'interesse, al 2,70%, è salito ai massimi dal marzo 2014.
Venerdì deve rimborsare al Fmi 352 milioni, ed entro fine mese altri 1,5 miliardi. La Bce, che alimenta le banche greche attraverso la liquidità emergenza (ELA), dovrebbe tenere domani una riunione per decidere se alzare l'asticella. Ma è comunque poco rispetto alle esigenze e, senza un accordo con l'Eurogruppo, entro qualche settimana potrebbe esaurire le risorse.
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