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Piano Juncker vale 315 mld, al via in estate

Piano Juncker vale 315 mld, al via in estate

Tempi e numeri, da 'effetto leva' a contributi nazionali

BRUXELLES, 10 marzo 2015, 19:36

Redazione ANSA

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Il Piano Juncker per gli investimenti è un programma da 315 miliardi su tre anni che mira a fare ripartire, con un minimo di intervento pubblico, la partecipazione dei privati al finanziamento di progetti in settori chiave per la crescita come energia, trasporti, telecomunicazioni, salute, ricerca, educazione, pmi.

I NUMERI. Il nuovo fondo per gli investimenti strategici (Efsi), ovvero il 'braccio operativo' del Piano Juncker, avrà 21 mld di capitale, di cui 16 in garanzie dal bilancio Ue (provenienti principalmente dal programma Horizon 2020 e dalla Connecting Europe Facility) e 5 dalla Bei.

EFFETTO LEVA. Secondo le stime conservative della Bei, assumendosi la parte maggiore di rischio con la copertura delle prime eventuali perdite di un progetto, i 21 mld del Fondo avranno un effetto leva che attirerà 15 volte i soldi investiti, arrivando così a 315 miliardi.

CONTRIBUTI NAZIONALI. Finora sono quattro i paesi (Italia, Germania, Francia e Spagna) che hanno annunciato la loro partecipazione al Piano Juncker. Questa sarà di tipo indiretto tramite l'intervento delle rispettive banche promozionali nazionali. La Cassa Depositi e Prestiti metterà 8 mld, così come le francesi Cdc e Bpi e la tedesca KfW, mentre la spagnola Ico 1,5 mld. Sarà così più semplice assicurare il finanziamento a progetti d'interesse nazionale che beneficiano dell'Efsi.

GOVERNANCE. A tenere le redini dell'Efsi ci sarà uno steering board, composto solo da Commissione e Bei per garantire l'indipendenza politica, più un comitato per gli investimenti composto esclusivamente da esperti, che deciderà a maggioranza semplice i progetti selezionati.

TEMPI. Dopo Commissione Ue ed Ecofin, spetta all'Europarlamento adottare la sua posizione sul funzionamento dell'Efsi, con cui potranno cominciare i negoziati tra le tre istituzioni.

L'obiettivo è arrivare a una posizione comune entro giugno, in modo che i primi finanziamenti possano partire per l'estate in attesa che il Fondo sia pienamente operativo per settembre.

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