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Mattarella, a Ue piace ritmo riforme, attenzione a Libia

Mattarella, a Ue piace ritmo riforme, attenzione a Libia

Immigrati problema da affrontare a livello europeo

BRUXELLES, 03 marzo 2015, 21:23

Redazione ANSA

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Sergio Mattarella e Jean-Claude Juncker - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - Grande attenzione alle preoccupazioni italiane che il caos libico possa ulteriormente degenerare, aggravando sia l'emergenza profughi che la penetrazione del terrorismo fondamentalista. La conferma anche a Bruxelles - dopo che l'apprezzamento di Berlino - che il ritmo delle riforme italiane piace e non deve essere rallentato. Il corollario di tutto è però nell'assoluta necessità di proseguire nell'integrazione politica e economica dell'Europa per riavvicinarla ai cittadini disillusi. Ecco il menù della giornata di Sergio Mattarella a Bruxelles dove senza soluzione di continuità ha preso contatto con i vertici delle istituzioni europee attraverso una girandola di incontri che gli hanno permesso di capire quanto alto sia l'attenzione sul "laboratorio Italia".

 

"Ho trovato molto apprezzamento su quello che l'Italia sta facendo e molta fiducia, come gli ultimi atti della Ue dimostrano", ha sintetizzato il presidente della Repubblica poco prima di rientrare a Roma riferendosi alla promozione della Legge di Stabilità da parte della Commissione. Se il capo dello Stato ha rappresentato in questa sua prima missione europea il volto nuovo di un'Italia che fa e non cerca approvazioni da nessuno, che anzi vuole ricollegare le istituzioni ai cittadini (sempre più essenziale è il ruolo del Parlamento europeo, ha detto), dall'Italia giungono messaggi diversi e più elementari.

 

Come quello di Matteo Salvini, ad esempio: "A Bruxelles c'è ben di peggio di Mussolini, non hanno l'olio di ricino ma hanno spread e finanza e fanno peggio del fascismo. Sono più pericolosi di qualche anno fa, stanno affamando la gente come nessun ventennio fascista è riuscito a fare", ha detto con rudezza. Nessun collegamento con la visita di Mattarella in Europa se non per l'assenza - che non è passata inosservata - all'incontro degli eurodeputati con il nuovo presidente. Ma la visita del presidente ha avuto l'obiettivo concreto di sondare il grado di sensibilità dell'Europa ai temi caldi per l'Italia.

 

Quindi certamente il dramma del flusso di profughi, la disgregazione inarrestabile della Libia, la permanenza della Grecia nell'Unione, la crisi Ucraina ed anche la vicenda dei marò. Sicuramente Mattarella è rimasto colpito dalle parole del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz che ha lodato l'operazione Mare Nostrum e l'enorme sforzo della Marina Militare Italiana, giungendo a definire l'Italia "una grande democrazia umanitaria". Per questo il presidente ha trasmesso anche all'Alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini e al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk l'urgenza del Governo italiano affinchè l'Europa sostenga e stimoli lo sforzo di Bernardino Leon, mediatore delle Nazioni Unite per la Libia, per un governo di unità nazionale nel Paese africano. Ma soprattutto ha detto a tutti i suoi interlocutori che il problema dei profughi e dei migranti rimane "drammatico" e, soprattutto, "interpella tutta l'Unione europea".

 

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