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Pmi: per Ue al centro della crescita e protagoniste in Ttip

Italia sotto media europea. Guidi: lavoriamo su credito

07 ottobre, 18:40
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (C) accolto dal ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi (S) e dal Commissario Europeo per l'Industria e l'imprenditoria Ferdinando Nelli Feroci (D) al suo arrivo all'Assemblea Pmi Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (C) accolto dal ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi (S) e dal Commissario Europeo per l'Industria e l'imprenditoria Ferdinando Nelli Feroci (D) al suo arrivo all'Assemblea Pmi

NAPOLI - Rappresentano il 99% delle aziende europee e pesano per il 57% sul pil dell'Ue. Sono le piccole medie imprese ad essere al centro delle nuove strategie di crescita dell'Unione Europea, che punta su di loro per rilanciare l'occupazione e espandere l'influenza europea sui mercati internazionali, dal Far East agli Stati Uniti, rendendole protagoniste del trattato di libero scambio Ttip. E' quanto emerge dalla due giorni della Sme Assembly (l'assemblea delle pmi) organizzata dalla Commissione Europea a Napoli, dove è stato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad accogliere i circa 600 delegati dai 28 paesi dell'Unione.

 

L'attenzione di Bruxelles per le pmi è stato sotolineato dal commissario all'industria Nelli Feroci che ha rilanciato l'intenzione della nuova commissione di "varare un nuovo small business act, per il quale abbiamo raccolto indicazioni anche da questa assemblea di Napoli". E proprio sull'attuazione dello small business act del 2008, la Commissione ha presentato a Napoli il rapporto 2014, da cui emerge che per l'Italia, "dopo le due recessioni - si legge - il peggio sembra passato per le imprese, ma resta da vedere se la loro situazione sia effettivamente migliorata nel 2013". La performance dell'Italia continua infatti a essere "sotto la media europea" e il Paese deve "migliorare" in "molte altre aree" tra cui l'accesso al credito, il taglio dei costi e della burocrazia. 

 

Aspetti che proprio a Napoli ha sottolineato anche il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, secondo cui le pmi italiane ed europee devono far leva su innovazione, internazionalizzazione e accesso al credito. "Dobbiamo fare in modo - ha detto - che ci sia sempre una maggiore osmosi tra la ricerca e il sistema delle imprese. Con la legge di stabilità cerchiamo di sostenere gli investimenti delle imprese italiane e di orientarle proprio su ricerca e innovazione. Ad oggi sono 2600 le start-up e trenta gli incubatori certificati". Il governo, ha ricordato Guidi sta lavorando "per accompagnarle all'internazionalizzazione con informazioni e azioni di promozione verso i nuovi mercati". Spinoso il nodo sull'accesso al credito visto che "solo un'impresa su tre - ha detto il ministro - nell'ultimo anno ha ottenuto i finanziamenti necessari e a rimanere fuori sono spesso giovani imprese", ma anche su questo lavora l'Italia che, ha concluso Guidi "con il fondo di garanzia per le Pmi nel 2013 ha accolto 77 mila operazioni per 10,8 miliardi e 6,4 miliardi di garanzie".

 

Una grossa spinta alla crescita può venire dal redigendo trattato di libero scambio Ue-Usa, che dovrebbe guardare con maggiore attenzione proprio alle piccole e medie imprese. "Nel Ttip - ha sottolineato a Napoli Daniel Calleja, direttore generale della direzione impresa e industria della Commissione Europea - abbiamo un obiettivo ambizioso, vorremmo che ci fosse un capitolo dedicato alla Pmi, sarebbe la prima volta che questo accade in un grande accordo di libero scambio". L'opportnità è preziosa, ha detto Calleja, sottolineando che serve una maggiore informazione "perché le piccole imprese non hanno ben chiaro le enormi opportunità del Ttip, magari molti pensano che questo accordo riguarda solo le grandi aziende".

 


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