Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Isis: saliti a 3000 combattenti europei in Iraq e Siria

Isis: saliti a 3000 combattenti europei in Iraq e Siria

Coordinatore Ue antiterrorismo De Kerkhove, dovuto a califfato

BRUXELLES, 23 settembre 2014, 20:02

Redazione ANSA

ANSACheck

Isis: saliti a 3000 combattenti europei in Iraq e Siria © ANSA/EPA

BRUXELLES - Sarebbe salito a "circa tremila" il numero di combattenti europei in Siria ed Iraq. Lo scrive l'agenzia Afp citando il coordinatore della lotta al terrorismo, Gilles de Kerchove, che a luglio scorso parlava di circa duemila 'fighters' europei in medio oriente. Secondo De Kerkhove è "possibile" che l'incremento di combattenti europei sia effetto dell'avanzata sul terreno dell'Isil e alla proclamazione del califfato.


"Il flusso non si è prosciugato ed è possibile che la proclamazione del califfato abbia avuto un certo impatto".


La maggior parte dei cambattenti europei viene da Francia, Gran Bretagna, Germania, Belgio, Olanda, Svezia e Danimarca, ma "un po' di loro", secondo De Kerkhove, vengono anche da Spagna, Italia, Irlanda e Austria.


Nella intervista con la Afp, il responsabile dell'antiterrorismo europeo afferma che tra il 20% ed il 30% dei 'fighters' europei sono rientrati alle loro abitazioni, alcuni riprendendo una vita normale, altri soffrendo di stress post-traumatico, altri ancora sviluppando una radicalizzazione che potrebbe trasformarsi in una minaccia. "La sfida per ogni stato membro è quella di valutare ognuno di loro, la loro pericolosità, e di dare la migliore risposta ad ogni singolo caso".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.