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Nuova Lady Pesc supera bene primo test Europarlamento

Nuova Lady Pesc supera bene primo test Europarlamento

Accoglienza calorosa per Mogherini, ma esami non sono finiti

BRUXELLES, 02 settembre 2014, 21:06

Redazione ANSA

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Applausi per Federica Mogherini all'Europarlamento. Alla prima uscita da Lady Pesc in pectore, dopo la nomina del vertice europeo di sabato scorso, il ministro degli esteri illustra le priorità della presidenza italiana davanti alla Commissione Esteri (Afet). E' presieduta dal tedesco Elmar Brok, consigliere di Angela Merkel e pezzo da novanta della Cdu che a luglio non fu tenero con lei. La rimproverò di mancare di esperienza. Oggi apre l'incontro facendole i complimenti per la nomina, ma anche avvertendo che la "scrutineremo molto seriamente" nella audizione davanti alla Afet a fine mese, quando la sua nomina sarà esaminata e votata prima della 'fiducia' che l'intera squadra di Juncker dovrà ricevere dalla plenaria. Mogherini ringrazia e ribatte con un sorriso: "Anche io prenderò sul serio l'audizione" perché, spiega, "se il Parlamento confermerà la nomina" l'intenzione è quella di stringere con l'Eurocamera una "collaborazione stretta e fruttuosa".

Poi partono due ore di domande. Focus sull'Ucraina, naturalmente, ma Mogherini tiene alto anche l'argomento del fronte meridionale. E mette in guardia dai pericoli del Medio Oriente. Avverte che non si deve cadere nell'errore di usare "la narrativa dello scontro di civiltà" perché "fa comodo all'Isis , ma non a noi". Sottolinea che "non c'è alcuno spazio per un dialogo con l'Is", che è "una minaccia non solo per Iraq e Siria, ma anche per l'Europa ed i paesi della Nato" a cominciare dalla Turchia. Avverte che quella dei 'foreign fighters' è "una sfida gigantesca" per l'Europa. Spiega che la solidità delle istituzioni, come in Giordania, è il miglior "antidoto" contro il fondamentalismo. Dà prova di visione, quando rileva che terrorismo, diritti umani e immigrazione sono tutti "strettamente correlati". Ne parla a proposito della Libia. Poi afferma che la situazione in Iraq è l'occasione per "far parlare chi non si parla" e "costruire un quadro regionale" che affronti la radice dei problemi. Tra i quali non dimentica certo Gaza ("dobbiamo trovare una soluzione durevole"). E dà la notizia di un colloquio tra i viceministri degli esteri di Iran e Arabia Saudita.

Batte forte sul tema dell'allargamento, in particolare per i Balcani Occidentali ma anche per la Turchia, come unico modo per spingere i vicini alle riforme. Alla fine, applausi. E Brok si ricrede: "Grande professionalità...".

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