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Ue: Spagna punta a Eurogruppo, Francia all'economia

Ue: Spagna punta a Eurogruppo, Francia all'economia

Gb chiede portafoglio chiave. Pressing Est e liberali.

16 luglio 2014, 21:53

Redazione ANSA

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BRUXELLES - Un cubo di Rubik europeo, dove una sola casella è al suo posto e da cui devono discendere tutte le altre, senza scontentare nessuno dopo lo 'schiaffo' a Londra su Juncker. E' la partita delle nomine Ue in cui l'Italia svolge un ruolo chiave, ora entrata nel vivo e che difficilmente si risolverà nell'arco di qualche settimana. Unica certezza finora, il popolare lussemburghese Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione Ue, che per formare la sua squadra di commissari in modo equilibrato ha però bisogno di sapere chi occuperà le altre cariche Ue di massimo livello, a partire dall'Alto rappresentante per la politica estera.

 

Qui il primo nodo: l'italiana e socialista Federica Mogherini sì o no? Il pressing dei paesi dell'Est, in particolare baltici e Polonia, si fa sentire. E questa nomina è direttamente collegata a quella del successore del belga Van Rompuy, per cui i socialisti hanno candidato la danese Helle Thorning-Schmidt, che però ha smentito di essere candidata, e per cui il presidente Ue avrebbe rimesso in campo il nome di Enrico Letta. A riprendere quota per il posto di Lady Ashton torna così la bulgara Kristalina Georgieva, commissario Ue agli aiuti umanitari, indipendente affiliata al Ppe, donna e dell'Est. Resta però l'incognita liberali: nessun incarico di peso dopo che hanno deciso di entrare nella grande coalizione di Ppe ed S&d?

 

Il nome dell'ex premier estone Andrus Ansip è così che aveva preso quota negli scorsi giorni, ed è comunque designato da Tallinn a sedere nel prossimo collegio dei commissari. La presidenza dell'Eurogruppo, infatti, pare già da tempo opzionata dalla Spagna, con il popolare Luis De Guindos, ma anche la Finlandia con l'ex premier Katainen ora sostituto di Rehn agli affari economici vorrebbe mantenere il suo posto nella 'stanza dell'euro'. Una forte concorrenza arriva però dalla Francia, che vuole un posto economico di peso mentre le quotazioni dell'ex ministro delle finanze Pierre Moscovici sono in ribasso e gira il nome di Elizabeth Guigou, che ha fatto sapere di essere pronta ad assumere "qualsiasi" responsabilità.

 

Londra, che ha nominato lo sconosciuto Philip Hill, per compensare la 'batosta-Juncker' vuole portare a casa un commissario di peso come per esempio il mercato interno, che presiede ai servizi finanziari. Alla Germania invece farebbe comodo mantenere l'uscente Guenther Oettinger all'energia, ma allora dovrebbero essere accontentate anche Romania, interessata a mantenere Dacian Ciolos all'agricoltura, e Croazia, con Neven Mimica ai consumatori, con il rischio che anche l'Austria richieda la conferma di Johannes Hahn alle politiche regionali.

 

L'Olanda, finora defilata con Jeroen Dijsselbloem all'Eurogruppo, intende ugualmente mantenere un ruolo chiave in un portafoglio economico, mentre anche i paesi dell'Est - che mandano a Bruxelles i propri ex-premier - vorrebbero vedersi 'riconosciuti' alla pari con i paesi fondatori con portafogli di peso. Tra questi, adocchiati anche dai 'big', ci sono ancora la concorrenza, l'agenda digitale, il commercio internazionale. E il nuovo posto di commissario all'immigrazione. A complicare ancora le cose, la questione delle 'quote rosa': troppo poche finora le donne indicate a Juncker dai governi nazionali.

 

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