In particolare, Bruxelles non è convinta che le misure suggerite nel progetto di piano di gestione presentato dall'Italia, possano davvero risolvere i problemi, soprattutto in relazione alle emissioni atmosferiche del vicino aeroporto milanese della Malpensa.
La foresta - sottolineano da Bruxelles - versa in "condizioni deplorevoli", tanto che già nel 2008 il proprietario ha ricevuto un risarcimento per il suo deterioramento, e "da allora le condizioni sono ulteriormente peggiorate". A questo si aggiunge il fatto che "la foresta si trova in una zona cui l'Italia ha accettato di dare una maggiore protezione, classificandola come zona speciale di conservazione".
Nel 2012 è stato avviato un procedimento di infrazione in merito e, "anche se l'Italia ha presentato un progetto di piano di gestione per il sito, non sono stati adottati né piani né misure per rafforzare lo stato di protezione dell'area".
Inoltre, Bruxelles "non è convinta che le misure suggerite nel progetto di piano siano idonee a risolvere alla radice i problemi in essere, in particolare le emissioni atmosferiche provenienti dal vicino aeroporto milanese della Malpensa".
L'azione di oggi, fa seguito alla lettera di messa in mora inviata nel 2012 e dà all'Italia due mesi per rispondere.
Qualora l'Italia non dovesse agire, la Commissione ha facoltà di deferire la questione alla Corte di giustizia dell'Ue.
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