Via libera da parte
dell'Europarlamento al nuovo meccanismo per la restituzione
delle opere d'arte trafugate, che dà un giro di vite al traffico
illegale dei beni culturali. L'Aula di Strasburgo ha infatti
votato a favore di una nuova direttiva che mira ad aiutare i
paesi Ue ad organizzare la restituzione dei beni culturali
asportati illegalmente dal loro paese d'origine a partire dal
primo gennaio 1993 e che si trovano attualmente in un altro
stato membro. Le regole che hanno ricevuto l'avvallo degli
eurodeputati estendono il campo di applicazione del meccanismo
di restituzione a tutti quei beni culturali classificati quali
"beni del patrimonio nazionale aventi un valore artistico,
storico o archeologico", prolungano il termine da 1 a 3 anni per
avviare le procedure di restituzione e impongono l'onere della
prova sul possessore che chiede un indennizzo per la
restituzione. Inoltre si stabilisce l'utilizzo di uno strumento
elettronico, il Sistema d'informazione del mercato interno
(Imi), per agevolare la cooperazione amministrativa, la
consultazione e lo scambio di informazioni tra le autorità
nazionali. "La nuova direttiva sta ad indicare la determinazione
del Parlamento europeo ad aiutare gli Stati membri a
salvaguardare i loro tesori nazionali", ha commentato il
vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani che aveva
presentato la proposta legislativa lo scorso maggio, che dopo
l'ok di Strasburgo per diventare legge deve ancora avere il via
libera degli stati membri. "Siamo convinti - ha assicurato il
commissario - che l'iniziativa riceverà anche il sostegno del
Consiglio".
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