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Non passa divieto Ue per pesca in acque profonde

Distruttiva per ecologisti; Milana(Pd), ha vinto lobby industria

Redazione ANSA STRASBURGO
(ANSA) - STRASBURGO, 10 DIC - Semaforo rosso per il bando della pesca a strascico in acque profonde, ossia tra i 600 e 1.500 metri di profondità. Il Parlamento Ue ha infatti rigettato la proposta avanzata dai verdi, da una parte dei socialisti, tra cui la delegazione del Pd, e dalla sinistra unitaria di proibirla entro due anni dall'entrata in vigore del nuovo Regolamento. ''Il Parlamento Ue - ha affermato dopo il voto Guido Milana, Pd e vicepresidente Commissione pesca del Parlamento Ue - ha perso un'occasione per difendere gli stock ittici, oggi ha vinto la lobby dell'industria''. L'emendamento che voleva imporre il bando è stato bocciato di corta misura: 342 no, 326 sì e 19 astensioni. Contro l'abolizione della pesca in acque profonde, che le associazioni ambientalista considerano distruttiva dell'ecosistema e anti-economica, si sono schierati soprattutto Francia, Spagna e Portogallo, paesi di bandiera della flotta di 11 navi che "ara" il fondo del mare. I danni provocati ai fondali marini da un anno di pesca a strascico è stimata pari a 535-833 volte maggiore di quella con i palamiti.

Rimane così in vigore il compromesso raggiunto dalla Commissione pesca dell' Eurocamera lo scorso 4 novembre che prevede che tra 4 anni la Commissione Ue presenti una valutazione sull'impatto ambientale della pesca oltre i 600 metri. Se si scoprirà che ''le specie ittiche sono sfruttate oltre i livelli di rendimento massimo sostenibile'', solo allora Bruxelles potrà presentare una proposta per ''far scadere i permessi di pesca per l'acqua profonda''. Intanto l'Assemblea del Parlamento europeo ha dato il via libera dal 2014 alla nuova politica della pesca dell'Ue. La palla passa ora agli Stati membri che dovranno approvare formalmente la decisione. Per la relatrici - la deputata tedesca Ulrike Rodust (S&D), "la riforma affronterà il più importante problema della politica comune della pesca, vale a dire la continua pesca eccessiva. Il Consiglio Ue - sostiene - sarà ora costretto ad agire in modo sostenibile in sede di negoziazione delle quote di pesca". (ANSA).

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