BRUXELLES - La propensione al risparmio dei genovesi e' proverbiale. In tema di tagli sono maestri e in tempi di crisi hanno escogitato un modo per tirare la cinghia, abbattendo i costi del 70%, e mantenendo comunque aperta una sede a Bruxelles. Caso unico in Italia, la Regione Liguria nel 2012 ha infatti lanciato una gara europea per affidare il servizio. La procedura di selezione si e' conclusa a fine marzo e il contratto per la societa' vincitrice, la 'Costa & partners' e' partito circa un mese fa, con una durata di tre anni, per una cifra al di sotto dei 200mila euro. Tutto compreso.
Il service impiega un team di quattro persone, due delle quali cofinanziate da progetti europei gia' vinti (60mila euro) per un costo di 170mila euro Iva inclusa, oltre a 25mila euro circa di spese di gestione e affitto, per un ufficio di 75 mq.
Amministratore delegato della societa' e' Simona Costa, una ligure a Bruxelles da 17 anni (gia' consulente esterna della Regione) e coinvolta in diversi gruppi della Commissione Ue, tra cui lo sherpa group della dg Energia, Trasporti e Connect per la realizzazione dell'innovation partnership per le Smart City.
Una persona ritenuta abbastanza addentro, insomma, per fornire indicazioni circostanziate sui bandi e accrescere le possibilita' di vincerli. L'ufficio (parte del dipartimento regionale Affari europei e internazionali, diretto da Laura Canale), ha infatti l'obiettivo puntato sull'europrogettazione e la lobby istituzionale, con un focus su trasporti, energia e ambiente, sociale e sanitario, turismo, ricerca e cultura.
Prima della crisi e della spending review pero' la Liguria, come le altre regioni, aveva aperto e gestito l'ufficio con la formula 'Casaliguria' (2001-2010). Una palazzina liberty di 800 metri quadri, acquistata dalla finanziaria Filse, con un affitto condiviso tra Regione e gli altri enti liguri (Camere di commercio, porti, Confindustria, agenzia di promozione turistica, province, Carige). Una soluzione che negli anni aveva comunque permesso di ammortizzare l'investimento.
Poi nel 2011 con la necessità di una riduzione drastica dei costi regionali (molto influenzati dalla sanita', soprattutto per l'alta presenza di anziani anche provenienti da altre regioni) l'assessore al Bilancio Sergio Rossetti ha deciso che la Regione lasciasse la sede e Filse vendesse. Una decisione che ha dato i suoi frutti, se come ha spiegato in questi giorni l'assessore alla Sanita' Claudio Montaldo, ''gli interventi dell'amministrazione degli ultimi due anni sul disavanzo, tra cui la vendita di immobili, ha portato al risultato di una riduzione da 146 milioni di euro a 35''.
