Le autorità italiane avrebbero
dovuto notificare alla Commissione europea l'inserimento di un
pesticida soggetto a restrizioni nell'elenco delle sostanze
potenzialmente utilizzabili contro la cicala vettore della
xylella fastidiosa contenuto nel decreto del febbraio 2018 sulle
misure di emergenza contro il batterio. E' quanto sottolinea una
portavoce dell'Esecutivo Ue dopo un esposto presentato dal
movimento politico europeo di Yanis Varoufakis Diem25 e
l'associazione The Good Lobby. In particolare, tra i principi
attivi che il decreto autorizza per i trattamenti con pesticidi,
ci sono l'imidacloprid, soggetto a restrizioni Ue dal 2013
perché nocivo per le api, e l'acetamiprid, il cui impiego è
raccomandato con "misure per l'attenuazione dei rischi", mentre
il provvedimento "non sembra includere analisi di tali rischi",
si legge nel reclamo. Inoltre "non risulta che il decreto sia
stato notificato alla Commissione", come previsto dalle norme
Ue.
La lettera non è stata ancora ricevuta dall'Esecutivo,
sottolinea una portavoce, ma la "Commissione è a conoscenza del
fatto che nel decreto ministeriale" in questione "l'imidacloprid
è elencato tra le sostanze che potrebbero essere usate" contro
l'insetto vettore. "Tuttavia - prosegue - questo utilizzo
richiederebbe innanzitutto un'autorizzazione specifica da parte
delle autorità italiane, che non è stata ancora emessa, pertanto
il suo uso è vietato. Esiste inoltre l'obbligo per le autorità
italiane di notificare la misura alla Commissione".
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