Attivare la clausola di
salvaguardia per frenare le importazioni di riso a dazio zero da
paesi come la Cambogia e considerare il riso come prodotto
sensibile nei negoziati commerciali. Sono tornati a chiederlo i
produttori di riso di tutta Europa (Italia, Francia, Grecia,
Spagna, Bulgaria, Romania, Portogallo e Ungheria) riuniti a
Bruxelles dall'Ente Nazionale Risi per il secondo forum del
settore risicolo europeo.
Oltre a questi elementi, sottolinea il presidente dell'Ente
Paolo Carrà, "è emersa la necessità di confrontarci su altre
proposte, come l'etichettatura di origine, la richiesta di
misure Ue straordinarie e di fondi per la promozione dedicati al
settore". "Le quantità in magazzino e le importazioni da paesi
che non sono un modello sui diritti umani stanno mettendo una
pressione insopportabile sui prezzi - attacca il presidente dei
risicoltori europei Bertrand Mazel - dobbiamo passare a un
atteggiamento più offensivo per tutelare il settore".
All'incontro hanno partecipato i rappresentanti dei ministeri
dei paesi produttori ed eurodeputati francesi, spagnoli e
italiani, come Paolo De Castro, Tiziana Beghin, Salvatore Cicu,
Alberto Cirio, Angelo Ciocca, e gli assistenti di Lara Comi e
Mara Bizzotto.
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