L'esposizione stimata, considerato anche altre fonti alimentari incluse quelle naturali (soia, pomodori, formaggi) tuttavia, in alcune fasce di popolazione può superare non solo il livello di sicurezza ma anche le dosi associate a effetti nocivi nell'uomo.
Per questo motivo, "consigliamo di riesaminare - conclude Claude Lambré del gruppo di esperti scientifici Efsa sugli additivi alimentari - i livelli massimi di acido glutammico e glutammati aggiunti agli alimenti, in particolare per prodotti di pasticceria fine, zuppe e brodi, salse, carne e prodotti a base di carne, condimenti e insaporitori, e per gli integratori alimentari".
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