Investimenti per le aree rurali e
lotta al cambiamento climatico sono le priorità per il futuro
della politica agricola comune indicate da agricoltori,
organizzazioni e cittadini italiani, che hanno partecipato alla
consultazione pubblica sul futuro della Pac. E' quanto emerge
dalla pubblicazione del rapporto finale sulla consultazione,
basato sulle oltre 58mila risposte (al netto dei contributi
strutturati e dei 'doppioni' inviati nell'ambito di campagne
organizzate) ricevute dalla Commissione europea tra il 2
febbraio e il 2 maggio. Dall'Italia sono arrivate 2.355 risposte
(4%). Per il 36% dei rispondenti, la Pac dovrebbe fare di più
per gli investimenti, la crescita e l'occupazione, per il 22% le
priorità sono l'azione contro il cambiamento climatico e la
produzione di energie rinnovabili. A livello Ue, dalla
consultazione emerge un atteggiamento critico sia da parte degli
agricoltori che della società civile sull'efficacia del
cosiddetto greening, l'insieme di misure 'verdi' obbligatorie
inserite nella riforma della Pac del 2013.
La politica agricola comune Ue va "radicalmente ripensata"
per essere all'altezza degli obiettivi dello sviluppo
sostenibile dell'Onu e dell'accordo sul clima di Parigi. E'
l'appello di oltre 180 organizzazioni europee (per l'Italia Slow
Food, Legambiente, Federbio tra le altre) alla conferenza "The
CAP: Have your say!". Le organizzazioni hanno firmato una
dichiarazione sintetizzata dallo slogan #CAP4all con cui
chiedono alla politica agricola comune di farsi carico di scelte
per contribuire a un sistema alimentare più rispettoso
dell'ambiente e del benessere animale, orientato alla salute dei
cittadini e dalle modalità più trasparenti di partecipazione
della società civile alle decisioni.
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