Italiani snobbano i fondi Ue, sono tanti ma servono a poco

Eurobarometro: Belpaese 'vince' palma scetticismo su benefici

Redazione ANSA

BRUXELLES - Tra 2007 e il 2014 sono stati 29 miliardi, ai quali entro il 2023 se ne aggiungeranno altri 31,1: è un fiume di soldi quello erogato dall'Unione europea a favore dell'Italia attraverso i fondi strutturali che, secondo le stime di Bruxelles, nel settennato 2007-2014 ha creato 60.349 posti di lavoro e sostenuto 51.729 progetti realizzati da Pmi. Peccato che nel nostro Paese se ne siano accorti solo in pochi. Secondo i dati dell'ultimo sondaggio Eurobarometro, solo il 40% degli italiani interpellati ha sentito parlare almeno una volta di progetti cofinanziati dall'Ue e, unico Paese in Europa, meno dei due terzi della popolazione (43%) ritiene che tali iniziative abbiano portato sviluppo al territorio. Il 20% giudica l'impatto addirittura negativo (contro l'8% Ue).

La necessità di trovare un modo nuovo e più efficace per comunicare meglio i risultati ottenuti attraverso la politica di coesione è evidente, visto che i due terzi (63%) degli europei non ne ha mai sentito parlare. Ma almeno il 78% crede che l'impatto di questi progetti sia positivo per i territori. Solo nel nostro Paese il giudizio sui fondi Ue è così negativo: il 54% degli italiani (49% in Ue) dice di non aver mai sentito parlare del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) o del Fondo di coesione, mentre il 93% (70% in Ue) sostiene di non aver mai beneficiato di un'iniziativa finanziata da uno dei due fondi. Difficile immaginare che tale percezione corrisponda alla realtà in un Paese che, dopo la Polonia, è il secondo beneficiario della politica di coesione. Unico Fondo a godere di notorietà in Italia è quello di solidarietà per i disastri naturali (Fsue), di cui il nostro Paese è stato finora il maggiore beneficiario con oltre 1,3 miliardi. Il 72% degli italiani dichiara di conoscere il Fsue (media Ue 59%) e il 31% sa che è stato usato nel nostro Paese.

 

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