Da vittoria Macron ultima chance per salvare l'Ue

Opportunità anche per l'Italia per contare di più in Europa

Redazione ANSA

BRUXELLES - Ultima chiamata per il rilancio dell'Unione europea e del ruolo dell'Italia nel processo d'integrazione. La vittoria di Emmanuel Macron e il risultato conseguito da Marine Le Pen, battuta nella corsa all'Eliseo ma arrivata comunque a raccogliere il 34% dei consensi, aprono per l'Ue una finestra di opportunità da non perdere per risolvere i suoi problemi. E per riprendere, dopo lo choc della Brexit, il cammino verso una sempre maggiore integrazione attraverso quelle cooperazioni rafforzate e le più velocità di cui si è tanto parlato lo scorso marzo in occasione delle celebrazioni dei 60 anni dei trattati di Roma. Non è però solo l'Unione ad essere chiamata a sfruttare questa tregua nello scontro politico in corso ormai da diversi anni tra europeisti da una parte ed euroscettici e populisti dall'altra. L'Italia, che sta conducendo con Bruxelles un confronto serrato su molti dossier delicati - dalla flessibilità e la riduzione del debito pubblico alle banche, dall'attuazione delle riforme a partite industriali come Alitalia e Ilva - ha ora la possibilità di rafforzare il suo peso nell'ambito dei delicati equilibri su cui si regge la 'casa comune' dell'Unione. Un'operazione che può essere condotta utilizzando gli spazi lasciati vuoti dalla prospettiva dell'uscita di Londra dall'Ue e che può contare sull'influenza che, in questa congiuntura favorevole, possono esercitare personaggio chiave come Mario Draghi alla guida della Bce, Antonio Tajani, da pochi mesi presidente dell'Europarlamento, e da Federica Mogherini, alto rappresentante Ue e vicepresidente della Commissione. Ma sulla quale non incidono positivamente né le difficoltà che gli italiani incontrano quando devono 'fare sistema', né il fatto che a Bruxelles come nelle altre capitali, sebbene Paolo Gentiloni sia molto apprezzato e stimato, si sappia che il suo è un governo 'a manovrabilità limitata'.

 

L'evoluzione registrata dalla situazione in Europa, sottolineano gli addetti ai lavori, offre comunque a Roma l'occasione di stringere un'alleanza direttamente con la Germania piuttosto che fare sponda con la Francia (Paese con grandi problemi e oggi in una posizione di debolezza), per affrontare questioni cruciali come la costruzione di una difesa comune, il rafforzamento della governance economica e il flusso dei migranti. Ma a condizione che impari dall'esperienza Macron ad avere il coraggio di sostenere senza se e senza ma l'ideale europeista, a rafforzare la credibilità della sua strategia sul lungo termine e a non essere gelosa degli inevitabili rapporti storicamente privilegiati tra Parigi e Berlino.

 

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