di Redazione ANSA

Un’unione per tutti, la dimensione locale

Esi, Fesr, Fes, Feasr, Feamp. Dietro queste sigle all’apparenza incomprensibili si nasconde il lato dell’Unione europea più vicino ai cittadini: i fondi strutturali e d’investimento, che ogni anno finanziano concretamente progetti, infrastrutture e imprese in tutta l’Ue. Per rendere anche questi temi più accessibili, sul territorio europeo sono presenti centri d’informazione e rappresentanze delle istituzioni Ue, ai quali possono rivolgersi liberamente tutti i cittadini.

 

I Fondi strutturali

I Fondi strutturali

Con un bilancio di 454 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, i cinque Fondi strutturali e di investimento europei (fondi Esi) sono il principale strumento d’investimento dell’Unione europea. Per l’Italia la busta vale 42,6 miliardi, ai quali se ne aggiungono 31 di cofinanziamento nazionale, distribuiti su cinque fondi: sviluppo regionale (Fesr), sociale (Fes), coesione, fondo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), affari marittimi e pesca (Feamp). Negli ultimi mesi è cominciata una discussione sul futuro delle politiche di coesione, molto care alle regioni europee, alcune delle quali – italiane in testa – temono che dopo il 2020 gli investimenti pubblici vengano drasticamente ridotti o cancellati a favore di quelli privati, seguendo la logica adottata con il Piano Juncker.

 


Solidarietà in caso di catastrofi

Solidarietà in caso di catastrofi

Dopo il terremoto che ha colpito il Centro Italia lo scorso anno, una modifica più immediata alle politiche di coesione è stata proposta dalla Commissione Ue già per il periodo 2014-2020. L’idea è quella di emendare il regolamento dei fondi Fesr per consentire, in caso di calamità, di finanziare la ricostruzione interamente con risorse europee, senza la necessità di un cofinanziamento nazionale. La commissione Sviluppo regionale del Parlamento europeo ha dato il via libera alla procedura semplificata per la modifica del regolamento, così da accorciare i tempi e giungere al più presto a un’approvazione definitiva.

 


Il dialogo con i cittadini

Il dialogo con cittadini

Sportelli Europe Direct e centri d'informazione europea sono presenti in ogni Stato membro. In Italia sono rispettivamente 50 e 47, e sono ramificati su tutto il territorio nazionale. Gli Europe Direct sono centri d’informazione sulle tematiche europee, mentre i Centri di documentazione europea sono parte della rete informativa della Commissione Ue e sono istituiti presso le università e le istituzioni d’insegnamento superiore. A Roma e Milano si trovano anche l’Ufficio d'informazione per l'Italia del Parlamento europeo e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, che insieme nella capitale gestiscono Spazio_Europa, una struttura polifunzionale che promuove il dibattito sulle questioni europee, soprattutto fra i giovani.