Ue, nessun rinvio stop roaming, multe per chi non adegua

Dg Viola della Commissione conferma fine extracosti da 15 giugno

Redazione ANSA

BRUXELLES - Gli operatori italiani sono avvisati, anche quelli "un po' recalcitranti": la fine dei sovraccosti del roaming arriverà come previsto il 15 giugno, senza rinvii, e chi non sarà pronto rischia "sanzioni". Parola del numero uno delle tlc alla Commissione Ue Roberto Viola, direttore generale della Dg Connect che, parlando con l'ANSA, ha ricordato che eventuali deroghe di un anno riguarderanno solo quegli operatori che avessero perdite complessive superiori al 3%. In Italia, però è "molto poco probabile" che i 'big', da Tim a Wind, rientrino in questo caso. Tra l'altro il nuovo concorrente entrante sul mercato italiano, il francese Free, si è "già adeguato" alle tariffe a zero roaming, ha avvertito. A rischio potrebbero essere solo alcuni operatori virtuali. Per chi pensasse invece di fare il 'furbetto' abusando del roaming illimitato, c'è la possibilità per gli operatori di far pagare un sovraccosto, che resta però minimo in quanto pari ai costi all'ingrosso tagliati dall'Ue,che scendono del 90% da qui al 2022.

 

"Non c'è nulla di nuovo" insomma, sottolinea Viola, in quanto "questo era già stato deciso dal nostro regolamento sull'uso equo", e le linee guida del Berec da poco pubblicate si limitano a illustrarne nella pratica il funzionamento. Il regolamento anti-abusi per il roaming della Commissione Ue, proposto a settembre e adottato il 15 dicembre, stabilisce che siano i garanti nazionali delle tlc a valutare se un operatore abbia realmente il diritto a chiedere l'opt-out dal roaming a costo zero, in base a simulazioni economiche basate sui dati degli anni precedenti da cui deve emergere che il peso negativo sull'intero fatturato sia di almeno il 3%. "In Italia la valutazione spetta all'Agcom", ma "dai dati in nostro possesso è poco probabile che gli operatori italiani medio-grandi si trovino in questa situazione", ha affermato Viola. In Italia, infatti, "il traffico è molto bilanciato", dato che in media gli italiani viaggiano poco, appena 2,2 giorni l'anno e anche tra chi viaggia il numero medio di giorni passati all'estero è di 8. Quindi "l'impatto complessivo sugli operatori è bassissimo", sottolinea il responsabile della Dg Connect, ricordando che i più a rischio sono al contrario quelli dei Paesi del Nord Europa o, al massimo, gli operatori virtuali. In Italia si tratta del 7,4% delle linee telefoniche mobili come per esempio quelle offerte da Poste, Coop o Fastweb.

 

Bruxelles ha però tenuto volutamente contro delle esigenze di chi offre i servizi di telefonia mobile sfruttando le infrastrutture di altri operatori nel decidere a fine gennaio un forte taglio dei prezzi all'ingrosso che gli operatori si applicano tra di loro per fornirsi i servizi di roaming. "Quanto letto su alcuni organi di stampa italiani" di un rinvio della fine del roaming, ha quindi concluso il direttore generale della Commissione Ue, "mi sembra piuttosto il segnale di una recidiva", perché l'Italia "è già stata una delle ultime ad adeguarsi all'ultimo regolamento" che sforbiciava i costi del roaming. E questo solo dopo le "sanzioni" che l'Agcom applicò su "richiamo" di Bruxelles. Quindi, ha ammonito Viola, "non si può chiedere una deroga se non si è pronti", anzi, chi lo facesse "incorrerebbe in sanzioni" perché "questo non è assolutamente nelle regole". Operatore avvisato mezzo salvato.

 

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