Una 'due giorni' a Roma che è l'ultima visita ufficiale del Commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici. Che ha scelto l'Italia perché "amo questo Paese essenziale per l'Unione europea". Ma anche per discutere la riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), con uno sprone al governo a superare le divisioni politiche. E per fare il punto sulla legge di bilancio dove "c'è un rischio di non conformità" ma anche fiducia "che il governo italiano sia consapevole degli sforzi necessari".
Moscovici ha appena visto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e prima di lui il premier Giuseppe Conte. Si appresta a raggiungere il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia (ieri era stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella) quando infila l'ingresso della rappresentanza italiana della Commissione europea per parlare con i giornalisti. E la riforma del Mes, indispensabile per completare l'Unione bancaria e su cui con Gualtieri ci sono state "parecchie convergenze" anche se i passaggi sulla ristrutturazione del debito che agitano la politica italiana, piomba inevitabilmente sul tavolo. "Abbiamo evitato una deriva dannosa che altri avrebbero voluto, un automatismo nella ristrutturazione del debito", spiega Moscovici. Il risultato del negoziato, alla luce del "buon senso" e se non si vuol "deformare la realtà", è "un dialogo più fluido con gli investitori privati". Ma "nessuno ha voluto mettere l'Italia sotto tutela", piuttosto la bozza di riforma approvata dall'Eurogruppo a giugno è un compromesso accettabile "vantaggioso per l'Italia". Perché rappresenta un passo avanti verso il completamento dell'Unione bancaria": finalmente sblocca l'uso del Mes cone 'backstop' per finanziare il fondo di risoluzione delle banche dando "un aiuto al sistema italiano".
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Rappresentanza Commissione Ue in Italia