BRUXELLES - Procedure troppo lunghe e complesse per accedere agli aiuti, scarso coordinamento tra misure Ue e nazionali e interventi troppo standardizzati. Sono alcuni dei limiti del sostegno pubblico agli imprenditori agricoli under 40 e al rinnovamento generazionale in agricoltura individuati da una relazione della Corte dei Conti europea.
L'audit è stato condotto in Francia, Spagna, Polonia e Italia, i tre paesi Ue che più risorse hanno impegnato per i giovani agricoltori nel periodo 2007-2020. In generale, gli ispettori Ue ravvisano una mancanza di coordinamento tra le misure a favore del ricambio generazionale previste dal fondo per lo sviluppo rurale e quelle del fondo per gli aiuti diretti. La tipologia di sostegno appare inoltre troppo standardizzata e non risponde alle esigenze specifiche dei giovani agricoltori.
Nel nostro paese, gli audit hanno interessato la Puglia e l'Emilia-Romagna, con esempi di eccellenza per la sinergia tra diverse misure dello sviluppo rurale e buona tempistica nell'erogazione degli aiuti, ma anche con un elevato rischio di corrispondere aiuti a soggetti under 40 che non possono essere considerati agricoltori in attività. "Per rendere gli aiuti efficaci - ha affermato Janusz Wojciechowski, responsabile della relazione - l'Ue e gli Stati membri devono definire meglio chi intendono aiutare e in seguito, concentrarsi sulla misurazione dei progressi compiuti".
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