(ANSA) - BOLOGNA, 8 MAR - Scienziati, viaggiatori,
collezionisti, archeologi legati alla storia del Museo Civico
Archeologico di Bologna: 18 personaggi presentano i modi in cui
- dal '600 al '900 - l'Antichità è stata guardata, studiata,
raccontata e i suoi resti raccolti, custoditi, tramandati.
Compongono la galleria degli avi del Museo, 'Ritratti di
famiglia' cui si affiancano le storie degli oggetti
archeologici, della formazione delle raccolte del Museo, della
storia di Bologna e dei suoi istituti culturali. A questi
'ritratti' è dedicata una mostra, curata da Paola Giovetti e
Anna Dore, in programma dal 10 marzo (inaugurazione venerdì 9,
ore 18.30) al 19 agosto.
Lungo un'ideale linea del tempo che va dal 1522, nascita di
Ulisse Aldrovandi, al 1944, morte di Pericle Ducati, sono
disposti oltre 350 oggetti caratterizzati dal legame con le
principali figure che hanno contribuito alla formazione e allo
studio delle collezioni dell'Archeologico. Conducendo il
visitatore lungo il cammino di sviluppo del modo di guardare
all'antico, dal '600 alla nascita della scienza archeologica e
delle moderne strutture di valorizzazione e tutela, un racconto
apparentemente marginale permette aperture verso vicende
storico-politiche, culturali, sociali. Una narrazione a più voci
che proietta la città in un panorama italiano ed europeo già dal
XVI secolo.